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venerdì 17 maggio 2013

Rapporto tra consumo di latte ed osteoporosi


"Esistono diversi studi eminenti che dimostrano come l'osteoporosi sia più frequente nelle popolazioni a maggior reddito rispetto a quelle più povere. Il problema è nella forma sotto cui il calcio viene assunto.
Assumendo alimenti come il latte vaccino e i formaggi che sono ricchi di calcio ma anche di proteine animali, il calcio assunto non è sufficiente a limitarne le perdite.

Le proteine introdotte nell'organismo per essere utilizate devono degradate a singoli aminoacidi costituenti; poichè molti di questi sono solforati, la loro degradazione comporta la formazione di acido solforico che deve essere neutralizzato.
Per neutralizzare l'acido solforico, l'organismo utilizza dei sistemi tampone di cui entra a far parte il calcio. Pertanto l'organismo utilizza il calcio contenuto in alcuni alimenti contenenti proteine animali per neutralizzare i derivati delle proteine stesse e spesso il calcio contenuto negli alimenti non è nemmeno sufficiente, per cui si concretizza la situazione limite per cui l'organismo per neutralizzare l'acido solforico deve pure utilizzare il calcio contenuto nelle ossa, con conseguente osteoporosi.
Infatti tra le popolazioni che non consumano latte l'incidenza di osteoporosi è davvero inferiore ai paesi che ne fanno largo uso.
Meglio allora introdurre alimenti vegetali contenenti molto calcio e poche proteine (cavoli, broccoli, fagioli, ecc)."

Dr. Letterio Rizzo
Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1993 presso l'Universita Di Messina.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Messina. 

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