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venerdì 16 gennaio 2015

ricette pane pasta madre farine mulino marino

a questo indirizzo potete trovare tnte riette di pane con le farine mulino marino e la pasta madre o il lievito di birra !!!!

http://blog.giallozafferano.it/dolcesalatoconlucia/category/lievitati/pane-panificati-vari/

Margarina vegetale: la ricetta

Margarina vegetale: la ricetta

La margarina vegetale è uno dei sostituti vegetali del burro vaccino più utilizzati. Si tratta di un grasso di origine vegetale che viene realizzato con oli vegetali, acqua e stabilizzanti. Se non specificato, soprattutto all’estero, contiene anche strutto o altri grassi di origine animale. L’utilizzo di quella vegetale nella cucina vegetariana, ma soprattutto vegana, è controverso, ma perchè?


Prima di tutto perchè i grassi vegetali utilizzati (spesso olio di palma, e vi spieghiamo qui perchè è meglio evitarlo) sono saturi ed idrogenati o artificialmente o nitidamente: grassi, insomma, che non fanno per niente bene all’organismo.
Ma ecco che la soluzione c’è: realizzare la margarina in casa con olio extravergine di oliva, lecitina di soia e acqua. Ecco come:
Ingredienti per circa 400 g
40 g acqua per sciogliere la lecitina
25 g di lecitina di soia
90 g olio extravergine d’oliva
50 g olio mais
acqua ghiacciata q.b. (circa 220 g)
Acqua…
Mettete l’acqua nel freezer per qualche ora in modo che sia bella fredda. Nel frattempo lasciate sciogliere la lecitina nell’altra acqua. Con un frullatore ad immersione frullate la lecitina con l’olio sino al suo completo assorbimento, poi piano piano versate l’acqua ghiacciata e continuate a frullare sino ad ottenere la consistenza desiderata.

In linea di massima rimarrà un composto abbastanza morbido e cremoso. Potete poi conservare il composto in frigorifero per una settimana circa. Se quando la tenete da parte l’olio tenderà a separarsi, non preoccupatevi, è normale: vi basterà emulsionare di nuovo con un frullatore ad immersione.

Daniele e il suo gregge Storia di un pastore 25enne La sveglia è alle 5.30. «Un lavoro come gli altri»

PORTARE avanti la tradizione e
riprendere quello che faceva il
nonno, il tutto nell’era della tecnologia
e degli smartphone. E così,
quella che decine di anni fa era la
normale prosecuzione delle attività
di famiglia, all’inizio del 2015
diventa quasi una novità. È questa
la storia di Daniele Tondini,
pistoiese di Baggio, 25 anni, giovane
allevatore. Dopo il diploma di
geometra, Daniele ha ripreso il
mestiere che fu di nonno Giuseppe,
colui che lo introdusse al lavoro
di pascolo, mungitura e
quant’altro caratterizza la vita del
pastore. Sveglia alle 5.30 del mattino
compresa. Daniele ha un gregge
composto da 170 pecore di razza
massese che fa ruotare per tenere
costante la produzione giornaliera
di ricotta e di pecorino al latte
crudo pistoiese (si tratta di
15-20 forme al giorno da un chilo).
«Io ci campo con questo mestiere
– racconta Daniele –. Di lavori
ne va fatto uno e deve rendere.
Non ci sono giorni liberi ma allevare
è un lavoro come un altro».
Ha le idee chiare, Daniele, e non
si perde d’animo se il lavoro del
pastore è anche fatica. Mungere,
governare le pecore, trasformare
il latte in pecorino, venderlo ai negozi
in tutta Pistoia o direttamente
in azienda. Trascorrono così le
sue giornate, senza dimenticare,
ovviamente, il pascolo degli animali
(tempo permettendo), la loro
rimungitura e la chiusura nella
stalla. Daniele non manca di unire
il passato e il presente: un mestiere
così antico raccontato sui social
network, un passaggio non solo
metaforico dalla stalla al computer.
«Se fosse possibile ingrandirei
la stalla – spiega Daniele –,
ma ci sono diversi vincoli. Vedremo
se sarà possibile». La storia di
Daniele Tondini è singolare ma
sicuramente può servire da scossa
al mondo dei giovani.
«INFORMATIZZATO e motivato,
amante della tradizione e
proiettato al futuro – spiega Paolo
Giorgi, delegato Coldiretti Giovani
Impresa Pistoia e Toscana,
29enne e allevatore a sua volta –.
Daniele incarna le caratteristiche
dei giovani agricoltori. Che sono
tanti: come Coldiretti Pistoia abbiamo
dato supporto ad oltre 100
giovani imprese, grazie anche ai finanziamenti
europei gestiti da Regione
Toscana. Ci stiamo preparando
per supportare i ragazzi per
accedere ai fondi che arriveranno
dal nuovo Piano di sviluppo rurale
». Intanto le pecore del gregge
di Daniele ogni anno brucano e ripuliscono
una ventina di ettari di
terreno montano (4 quelli di proprietà).
«È questa una delle utilità
che produce l’agricoltura – aggiunge
ancora Giorgi –. La ripulitura
sinergica dei boschi infatti
evita il formarsi di sottobosco inestricabile
e facilmente infiammabile
». Daniele Tondini vende il
proprio prodotto a circa 10 euro
al chilo, «un prezzo remunerativo
per una piccola attività – concludono
da Coldiretti –. Ma il pecorino
italiano, grazie al favorevole
tasso di cambio euro/dollaro sta
conoscendo un vero e proprio
boom dell’export, con prezzi
all’ingrosso raddoppiati negli ultimi
tre anni per il pecorino romano.
Benefici anche per la Toscana,
dove complessivamente si allevano
420mila pecore».

giovedì 15 gennaio 2015

zenzero

Lo zenzero è una zingiberacea, come il cardamomo, ma rispetto al cardamomo è molto più popolare anche in occidente, specialmente negli ultimi anni. Sinonimo di cucina esotica e sana, in oriente è usato come vera e propria pianta medicinale ed in Cina è considerato un afrodisiaco maschile, preceduto per popolarità solo dal ginseng, ma come quest’ultimo appartiene agli alimenti yang, connessi con l’energia maschile.
In India, per l’Ayurvedalo zenzero è connesso all’elemento fuoco ed  è utilizzato per combattere gli stati umidi, ovvero i disagi fisici, anche gravi, legati alle forme gastroenteriche che nei paesi a clima monsonico e tropicale possono essere tra le cause di mortalità infantile.
A renderlo così prezioso è il principio attivo contenuto al suo interno, ilgingerolo, che vanta una particolare composizione chimica che vede uniti oli essenziali e minerali in un mix salutare e aggressivo al tempo stesso. (come il peperoncino, che contiene capsicina, lo zenzero va usato correttamente  e nelle giuste dosi).
Le sue proprietà terapeutiche sono versatili: combatte le forme batteriche gastrointestinali,  stimola il pancreas e facilita la digestione, è un depurativo, ha un alto contenuto di vitamina c e può essere usato, specialmente se infuso, come rimedio per i malanni invernali, per le malattie da raffreddamento in genere. In Giappone è usato come distensivo ed antidolorifico muscolare durante i combattimenti di sumo; la radice fresca viene riscaldata a vapore, inserita in panni di cotone a formare un piccolo sacchetto che viene poi  applicato nelle zone dolenti usato per calmare il dolore e la tensione muscolare.in cucina è versatilissimo ed è sempre preferibile usarlo fresco: può accompagnare insalate, dolci, maionesi, può essere aggiunto al tè verde in foglia, può essere infuso per combattere la nausea e per depurare ( in caso di nausee dovute alla gravidanza è preferibile sostituire lo zenzero con la menta, proprio a causa del suo potere riscaldante)  e possiamo usarlo anche per preparare un olio allo zenzero o un olio aromatico allo zenzero.

Ricetta dell’olio allo zenzero

Per preparare l’olio allo zenzero avremo bisogno di 750 ml di olio extra vergine di oliva a cui aggiungeremo dai 30 ai 50 grammi di zenzero fresco, a seconda del vostro gusto, più aumentate il dosaggio più sarà pungente il gusto, poi lasceremo macerare lo zenzero per circa una settimana in un contenitore di vetro, al buio. Dopo una settimana l’olio sarà pronto.
Per renderlo più aromatico potete aggiungere alla preparazione anche delle foglie di menta fresca una 20 di grammi circa e del limone o lime(possibilmente bio e con la buccia ben lavata).
Un’altra ricetta, ottima per risolvere i problemi gastrointestinali vede lo zenzero accompagnato dalla rapa rossa, potete ottenere un’ottima e salutare centrifuga, per le dosi considerate una rapa rossa ogni 30 grammi di zenzero circa.

giovedì 8 gennaio 2015

riflettiamoci!


alimenti ricchi di fosforo


zucchero in lattina!


biscotti alla banana


Non devi sapere che i semi sono farmaci potentissimi: costano pochissimo e ti fanno troppo bene.

Sai che i semi sono dei farmaci fantastici? Non te lo dirà mai nessuno in questo mercato di prodotti  costosissimi e alle volte molto dannosi.

Sei abituato a considerare “farmaco” un composto chimico con un brevetto, che si acquista con una ricetta medica in farmacia.

Nessuno ti dirà mai che i semi di chia ricavati da una specie vegetale, la salvia hispanica posseggono proprietà fantastiche specie a riguardo dell’alta concentrazione di omega 3 (acido alfa linolenico)  e un perfetto equilibrio con gli omega 6 (acido linoleico).

Specie se sei vegetariano/a e  incrementi la tua dieta con semi  di chia  aumenterai l’EPA e il DHA  che sono acidi grassi essenziali noti soprattutto per la loro fondamentale presenza nelle membrane cellulari e utili per il mantenimento della loro integrità. Talvolta sono denominati  vitamina F (dall'inglese fatty acids)

L’EPA e il DHA tutelano il tuo apparato cardiovascolare, il tuo cervello, i tuoi vasi, il tuo metabolismo, l’assetto lipidico, abbassano i trigliceridi ed il colesterolo e il loro equilibrio è fondamentale per la tua salute.

E' questo il consiglio di Dariush Mozaffarian e Jason Wu, esperti dell'Harvard School of Public Health di Boston (Usa), che hanno pubblicato sul Journal of Nutrition un'analisi dei benefici dei due acidi grassi  EPA e DHA rilevati in una serie di sperimentazioni condotte sia sull'uomo, sia sugli animali. Journal of Nutrition.

Se userai i semi ne ricaverai bennessere per le arterie, un minor rischio di infarto e di trombosi e  miglioreranno i parametri dell'infiammazione e dello stress ossidativo. -
 
Ma guarda che strano, con una spesa quotidiana irrisoria, la chia e i semi  ti garantiscono la salute apportando proteine nobili, carboidrati, fibre, grassi benefici.

I semi sono ricchi di antiossidanti, cioè molecole che combattono i radicali liberi e lo stress ossidativo prevenendo le patologie cronico-degenerative soprattutto neuro-degenerative.

Cento grammi di semi di chia hanno un ORAC=8.200 L’ORAC è l’unità di misura della capacità antiossidante di un alimento! Ricordiamo che cento grammi di prugne nere hanno 5440 ORAC e 100 g di mirtilli circa 2400 ORAC.

Devi sapere che i semi, tutti i semi, di lino, di zucca,  di sesamo, di girasole, di papavero possono realmente prevenire le malattie apportandoti un’ inesauribile carica energetica.
I semi di zucca contengono triptofano che è utile nella sintesi di serotonina, zinco, ferro, carotenoidi.
I semi di sesamo apportano molto calcio,  acido folico, manganese, zinco,  selenio.
I semi di lino donano omega 3 specie acido alfa linolenico.
Ti consiglio di non inghiottirli se non tritati finemente ed assunti subito perchè altrimenti irritano l’intestino. Inoltre l’olio di semi di lino lascialo perdere perché si ossida subito e dopo puzza di pesce.
I semi di girasole posseggono vitamine del gruppo B, acido folico, selenio ecc.

Mi raccomando, come per tutte le cose non abusare dei semi e come consiglio assumili al mattino a colazione. Munisciti di un frullatore, un macinino da caffè e trita i tuoi semi perché non irritino la mucosa intestinale. Tre cucchiaini misti di semi al mattino sono sufficienti.

Importantissimo – Il Prof. Franco Berrino: Ecco i 12 comandamenti per evitare il cancro !

E’ importante sottolineare che le raccomandazioni del Codice Europeo contro il cancro sono delle raccomandazioni per la prevenzione dei tumori e queste raccomandazioni alimentari sono utili anche per chi ha un tumore, ma non è che siano delle soluzioni alternative al terapie per il tumore, bisogna fare le terapica che la medica ha messo in atto per curare i tumori, ma è molto importante aiutarsi anche con l’alimentazione. Il Passaparola del Dott. Franco Berrino, epidiemologo presso l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano
“Il Codice europeo per la prevenzione del cancro sono delle raccomandazioni della Comunità Europea per gli abitanti dell’Europa, per i cittadini. Occorrerebbero anche delle raccomandazioni per le istituzioni, ma intanto hanno fatto delle raccomandazioni per i cittadini e hanno dato l’incarico a una serie di Commissioni dell’OMS della sanità che hanno rivisto gli studi scientifici e hanno deciso quello che è sensato raccomandare sulla base di tutti gli studi scientifici fatti su questi fattori.
La prima raccomandazione è di non fumare, di non usare alcun tipo di tabacco e di non consentire che si fumi in casa, perché anche il fumo passivo è associato al cancro, in particolare è associato al cancro dei bambini, alle leucemie, se fumano i genitori, i bambini aumentano il loro rischio di ammalarsi di leucemia.
C’è una raccomandazione sul mantenersi snelli e quindi di tornare snelli se non si è più snelli e oggi sappiamo quali sono i fattori che fanno ingrassare, l’eccesso delle proteine delle diete, mangiamo proprie proteine, lo sappiamo sulla base di grandissimi studi, su centinaia di migliaia di persone dove si vede che le persone normopeso che mangiamo più proteine, è più facile che ingrassano con buona pace delle diete farlocche le fanno dimagrire intossicandoti con le proteine.
C’è la raccomandazione di fare tutti i giorni un po’ di esercizio fisico e lì è molto chiaro che chi fa esercizio fisico si ammala meno di cancro.
C’è la raccomandazione di basare l’alimentazione quotidiana sui cereali integrali, non industrialmente raffinati, quindi non sulle farine 00, le farine 0, i dolciumi di pasticceria, ma sui cereali integrali, sul pane integrale, sui cereali in chicco, non il riso bianco, i cereali integrali, i legumi, verdure e frutta.
C’è la raccomandazione di limitare le carni rosse e di evitare le carni conservate che da noi vuole dire soprattutto evitare i salumi perché sono legati ai tumori dell’intestino, dell’esofago, stomaco e intestino con un meccanismo complesso ma che deriva soprattutto dalla ricchezza di ferro di queste carni, che il ferro è molto ossidante, il ferro delle carni e favorisce la formazione di sostanze cancerogene nell’intestino. La cosa vergognosa del nostro Ministero della Salute è che nella traduzione italiana che è comparsa sul sito del Ministero della salute, questa raccomandazione di evitare le carni conservate non c’è, può essere stata una svista o può essere stata una scelta(*): temo che sia stata una scelta per non danneggiare l’industria nazionale, ma noi con l’industria nazionale dobbiamo lavorare perché facciano dei prodotti migliori.
Limitate i cibi a alta densità calorica, che sono cibi ricchi di zuccheri e di grassi, sono praticamente tutti i cibi che vengono pubblicizzati in televisione.
Evitate le bevande zuccherate, qui c’è all’altra questione con il Ministro della Salute che recentemente ha proprio contestato la raccomandazione dell’OMS che lo zucchero non sia più del 5% delle calorie totali che mangiamo, dicendo che questa era una base scientifica, ma che ne sa lei della base scientifica, che studi ha fatto per dirlo? Ci sono fior di studi, è vero che ci sono soltanto gli studi degli ultimi 10 anni che documentano proprio perché lo zucchero è un fattore importantissimo, è un determinante importante soprattutto dell’obesità, anche qua c’è il rischio di danneggiare l’industria nazionale. Noi dobbiamo istruire l’industria nazionale a mettere meno zucchero, a pubblicizzare meno zucchero, perché lo zucchero è una sostanza nociva e si può abolire totalmente dalla nostra dieta, anzi che è meglio abolire totalmente dalla nostra dieta.
Evitate i cibi ricchi di sale, ma questo vale in particolare per chi ha un’alimentazione ricca di carne perché la carne dà già molto sodio, se una ha un’alimentazione prevalentemente vegetariana ci vuole il sale per la buona salute.
C’è una raccomandazione sull’alcol che dice di stare attenti, limitare. Per la prevenzione del cancro è proprio meglio non bere le bevande alcoliche.
C’è una raccomandazione sull’esposizione al sole, dicendo di limitare le esposizioni prolungate al sole, fondamentalmente il rischio di melanoma. C’è per le scottature, dobbiamo evitare le scottature solari dei nostri bambini quando li portiamo al mare, l’esposizione prolungata al sole, ma senza scottature non fa aumentare il rischio di questo tumore temibile che è il melanoma maligno.
Rispettate le indicazioni protettive sui luoghi di lavoro, è molto importante che le persone, chiunque faccia qualunque lavoro sia a conoscenza delle sostanze chimiche che ci sono nel suo ambiente di lavoro e se queste sostanze chimiche sono cancerogene o meno.
C’è una raccomandazione sul radon. Il radon è un gas radioattivo che viene emesso dalle pietre da costruzione e anche dal cemento e che si può concentrare nelle nostre case, che è responsabile dei tumori del polmone, si somma all’effetto del tabacco ma anche nei non fumatori aumenta un po’ il rischio di cancro del polmone e si può misurare le concentrazioni di radon nelle abitazioni, quanto più teniamo chiuse bene le finestre ermeticamente per risparmiare sul riscaldamento, tanto meno è ventilato l’appartamento, tanto maggiore è la concentrazione di radon.
C’è la raccomandazione per le donne di allattare al seno e di non usare le terapie ormonali sostitutive in menopausa a meno che ci sia una forte ragione per usarle. Quando c’è bisogno di fare queste terapie, varrebbe la pena di farle utilizzando il progesterone naturale, perché negli studi il progesterone naturale non è associato a un aumento del rischio di cancro della mammella, mentre i progestinici sintetici che l’industria preferisce perché li può brevettare, quindi li può vendere cari sono associati a un aumentato rischio di cancro della mammella,
Si raccomanda di vaccinare i bambini per l’epatite B, per la prevenzione dei tumori del fegato e c’è anche la raccomandazione di vaccinare le bambine per il virus del papilloma umano, qui bisogna però sapere che non è che basti fare la vaccinazione, perché la vaccinazione copre soltanto dai due virus principali, ma c’è un’altra dozzina per cui copre soltanto per il 70% lo stesso anche se si fa la vaccinazione bisogna lo stesso fare i pap-test.
C’è anche una raccomandazione per la diagnosi precoce: partecipare ai programmi organizzati, cioè i programmi che hanno in sé un controllo di qualità per fare una cosa utile senza fare troppo danno per i tumori dell’intestino, della mammella e del collo dell’utero, non per i tumori della prostata, non per i tumori del polmone, per cui non c’è alcuna raccomandazione di fare gli esami di screening.
Queste sono le 12 raccomandazioni del Codice europeo contro il cancro e è bene che siano conosciute, diffuse, appese e che siano tradotte correttamente senza dimenticarne delle parti per conflitti di interesse!
Passate Parola!
Dott. Franco Berrino, epidiemologo presso l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano

Polpettine di lenticchie per vegetariani

Polpettine di lenticchie per vegetariani
Ricetta di
Monica Bianchessi
Difficoltà
facile
Metodo cottura
multipla
Preparazione
20 min.
Tempo totale
40 min.
Tempo cottura
20 min.
Categorie
Finger food
Ricette Vegetariane
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Ingredienti
PER LA PREPARAZIONE
Lenticchie in scatola cotte al vapore
200 g
Maizena
1 cucchiaio
Aglio
1 spicchio
Cumino
1 pizzico
Lievito in polvere
1/2
Semi di sesamo
100 g
Olio extravergine d’oliva
q.b.
Olio di semi di arachide
q.b.
Sale
q.b.
Preparazione
Un modo originale per utilizzare in cucina le lenticchie (fresche o in scatola): delle sfiziose polpettine fritte, aromatizzate al cumino e ricoperte con una panatura di semi di sesamo.
Una ricetta semplicissima e veloce, oltre che un esempio di come, anche utilizzando prodotti da banco come le lenticchie in scatola, si possa dar vita a piatti originali e raffinati.


Passo 1
Scolate le lenticchie dal loro liquido di conservazione e sciacquatele accuratamente.
Raccogliete le lenticchie scolate nel bicchiere del mixer, unite la maizena, l'aglio sbucciato, un pizzio di sale e pepe, il cumino e il lievito.
Frullate, unendo a filo l'olio di oliva necessario a ottenere una crema densa e omogenea
Passo 2
Formate tante polpettine, passatele nei semi di sesamo e friggetele in abbondante olio di semi bollente. Quando sono ben dorate, scolatele e fatele asciugare su carta assorbente da cucina. Condite con un pizzico di sale e servite immediatamente.

Dieta occidentale, Campbell: ‘È una droga, come la cocaina’ I grassi dànno dipendenza al nostro organismo

Il suo è uno stile molto provocatorio, ma il dottor Campbell motiva sempre le sue affermazioni. Secondo l’autore del China Study la dieta occidentale, “è una droga, proprio come la cocaina“, in quanto i grassi, di cui la nostra cucina è ricca dànno dipendenda al nostro organismo. Campbell ha spiegato che non ci sono prove che dimostrano i benefici della dieta vegetale sul nostro organismo:
Mi chiedono spesso se si debba seguire una dieta vegetale al 100% o se basti semplicemente anche l’80% il 90%, o il 95%. Mi sono fatto due idee diverse, perciò vi darò due risposte diverse. Innanzitutto mi piace affidarmi alla scienza e alle prove tangibili pubblicate nei periodici sottoposti a revisione paritaria. Preferisco affidarmi a questo tipo di scienza prima di dare risposte. Non mi sembra però che la scienza possa contare su prove certe secondo cui si debba seguire una dieta al 100 percento vegetale per ottenere benefici positivi“.
Ma, ha continuato il medico, la questione è diversa se uno è già ammalato:
“A chi soffre per esempio di malattie cardiache, diabete, o ha il cancro, suggerisco, dato che le prove lo dimostrano, di seguire una dieta vegetale al 100 percento”.
Questa è la risposta di Campbell dal punto di vista scientifico, ma “vi è anche un altro modo di affrontare la domanda. La dieta occidentake, ricca di grassi, proteine, carboidrati, porta ad una dipendenza fisiologica. Una dieta ricca di grassi è come una droga, proprio come la cocaina, la caffeina, o altre droghe che danno dipendenza. Molte persone in occidente sono assuefatte ad un alto consumo di grassi“.
per vedere il video

Amaranto: 10 ricette per gustarlo al meglio

Vi abbiamo parlato più volte dell'amaranto, un alimento da riscoprire, ricco di proprietò benefiche e in grado di resistere all'erbicida Roundup di Monsanto. Potrete trovare l'amaranto sia nei negozi di prodotti bio che nei supermercati.
Si presenta in chicchi molto piccoli e potrete cucinarlo semplicemente lessandolo come la pasta o il riso, seguendo le istruzioni che trovdrete sulle confezioni. Dopo averlo cotto, potrete utilizzare l'amaranto in numerose ricette

1) Insalata di amaranto con cipolle rosse, cetrioli e legumi

Potrete utilizzare l'amaranto per preparare le vostre insalate estive e primaverili. Potrete condire la vostra insalata di amaranto con cipolle, cetrioli, legumi, come ceci o fagioli, piselli, pinoli, nocciole, feta o tofu, per ottenere un piatto unico davvero ricco. Qui la ricetta completa.
 
 
ricette amaranto
 
fonte foto: myrecipes.com
 
 

2) Pomodori ripieni di amaranto

Possiamo scegliere l'amaranto per la preparazione dei pomodori ripieni in alternativa al classico riso. Per il ripieno dei pomodori potrete abbinare l'amaranto ai vostri ingredienti preferiti, ad esempio mais, piselli o carote, ma anche funghi e zucchine. Qui la ricetta completa.
 
 
amaranto 
fonte foto: nuovaterra.net

 

3) Polpettine di amaranto

L'amaranto è un ingrediente ideale per preparare delle polpette davvero originali e completamentevegetali. Dovrete utilizzare amaranto lessato, una patata piccola cotta al vapore, un po' di peperone per insaporire, paprica e pane grattugiato. Qui la ricetta completa.
 
polpettine di amaranto
 
fonte foto: gata79.myblog.it
 

4) Sformatini di amaranto con noci e uvetta

Da Vegan Blog ecco un'idea golosa per preparare degli sformatini di amaranto alle noci e uvetta. Li potrete insaporire con le cime di rapa tritate e con l'aglio schiacciato. Potrete decorare gli sformatini con dei germogli, ad esempio di semi di lino. Qui la ricetta completa.
 
sformatini amaranto
 
fonte foto: veganblog.it
 

5) Piatto unico di ceci e amaranto

Con l'amaranto e i ceci potrete preparare un piatto unico e ricco di proteine, da condire semplicemente con una spruzzata di limone e con menta e basilico fresco. Potrete aggiungere un cetriolo tagliato sottile, un cipollotto a rondele e un gambo di sedano a fettine. Qui la ricetta completa.
 
piatto unico ceci amaranto
 
fonte foto: nuovaterra.net
 

6) Veg burger di amaranto e lenticchie

Il blog Le Ricette Vegan Facili di Vale spiega come preparare degli ottimi veg burger di amarantoe lenticchie, che saranno perfetti sia come secondo piatto che per farcire i panini per il pranzo al sacco. Oltre agli ingredienti principali vi serviranno soltanto delle carote, delle erbe aromatiche e del pangrattato. Qui la ricetta completa.
 
ver burger di amaranto
 
 

7) Biscotti di amaranto e cioccolato

Amaranto non solo per i primi o i secondi piatti, ma anche per i dolci, come dei biscotti al cioccolato in versione vegan da gustare a colazione o a merenda. Rolling Beans spiega come preparare degli ottimi biscotti all'amaranto e cioccolato. Qui la ricetta completa.
 
biscotti amaranto cioccolato
 
fonte foto: rollingbeans.it
 

8) Amaranto allo zafferano

Ecco ora una versione davvero insolita dell'amaranto, che sostituisce il comune riso per la preparazione di un primo piatto allo zafferano. Per  preparare l'amaranto allo zafferano vi serviranno anche cipolla, sesamo, prezzemolo e zucchine. Qui la ricetta completa.
 
amaranto allo zafferano
 
fonte foto: essenzalimentare.com
 

9) Zuppa di amaranto e zucca

Per preparare questo piatto dall'atmosfera autunnale dovrete attendere la stagone delle zucche. Dovrete lessare l'amaranto e a parte preparare la zucca, che potrete cuocere insieme ad altri ortaggi, ad esempio carote, cipolle o porri. Poi potrete unire i due ingredienti o servirli in piatti separati, da mescolare a piacere. Qui la ricetta completa. 
 
zuppa amaranto zucca
 

10) Riso e amaranto alle verdure

Un'ultima idea per cucinare l'amaranto. Potrete abbinarlo al riso per la preparazione di un primo veloc e nutriente da arricchire con le verdure, ad esempio con delle carote e delle cipolle, aggiungendo uno spicchio d'aglio per insaporire il tutto. Qui la ricetta completa.
 
riso e amaranto alle verdure
 
fonte foto: cucinadellanima.it

MAL DI GOLA? VUOI UN RIMEDIO NATURALE, SENZA FARMACI? SAI CHE IL SUO EFFETTO E’ IMMEDIATO? LEGGI QUI: SERVONO MIELE, LIMONE E ZENZERO. ECCO COME FARE

Cibo e rimedio: Miele, limone, zenzero e anice stellato per combattere tosse e virus
In questo periodo molte persone che conosco sono affette da influenze e dai loro fastidiosissimi effetti sull’apparato respiratorio: tosse e raffreddori che non vogliono andarsene anche per molto tempo. Voglio condividere con voi un rimedio facile da preparare e che  io tengo a portata di mano per utilizzarlo in caso di (malaugurata) necessità. Tra l’altro ha un sapore buonissimo!!
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Il preparato per tisana antinfluenzale istantanea. 
La ricetta è molto popolare in america, ma viene dall’Asia, e prevede 3 ingredienti: zenzero, limone e miele. Zenzero e limone sono rimedi classici ricchi di vitamine, sostanze digestive, e antibatteriche.  Il miele è un grande alleato della nostra gola e contiene sostanze antibatteriche che leniscono tosse, catarro e apparato digerente. Io l’ho personalizzata aggiungendo qualche frutto di anice stellato (Illicium verum) che aiuta a contrastare i sintomi quali nausea, dolori gastrointestinali e i problemi digestivi, oltre ad essere un forte antiinfiammatorio ed antibatterico (aiuta ad uccidere i virus influenzali). Ha inoltre proprietà espettoranti e aiuta a calmare la tosse.   Ma potete tranquillamente omettere questo ingrediente se prendete farmaci, sapete di essere sensibili a questa spezia.
 INGREDIENTI:
1 vasetto di vetro sterilizzato da 0,25l
1 pezzetto di zenzero
1 limone bio (si usa anche la buccia)
4 frutti di anice stellato
Miele fino a riempire il barattolo.
Il miele deve essere liquido, se quello che avete in casa è cristallizzato scaldatelo a bagnomaria e in pochi minuti diventerà tale. Io ho usato un miele di castagno, ma qualunque tipo va bene. Quando lo trovo uso quello di timo, che contiene timolo, un altro principio attivo efficace per combattere tosse e batteri.
Tagliate il limone a fette sottili ed eliminate i semi e le due estremità. Pelate e tagliate a fettine anche lo zenzero. Dopo aver versato uno strato di miele nel vasetto iniziate a disporre a strati limone, zenzero, anice stellato e di nuovo miele. Il miele deve riempire completamente gli spazi, fate uscire eventuali bolle d’aria spingendo qua e la.
Una volta terminato di riempire il vasetto chiudetelo e tenetelo sempre in frigo. Aspettate almeno 3 o 4 giorni prima di utilizzarlo. La buccia del limone contiene pectina, che  trasformerà il suo succo, insieme al miele, in una gelatina che a cucchiaini va sciolta direttamente nell’acqua calda (non bollente) quando volete una tisana che vi dia sollievo.
Si conserva in frigo per più di un mese, ma l’unico motivo per buttarlo dovrebbe essere la comparsa di muffe.
Mi raccomando, il miele può contenere i batteri del botulino, non va quindi somministrato ai  lattanti e in generale ai bambini fino ai 6 mesi.