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mercoledì 28 ottobre 2015

FARINATA DI CECI ALLA PIZZAIOLA

La farinata di ceci è un piatto tipico della cucina genovese, dove viene chiamata tradizionalmente fainà, e diffusosi a Livorno, nella provincia di Alessandria, a Pisa e nella zona di Sassari, nonché a Nizza. Si tratta di una torta salata piuttosto sottile, che viene spesso cotta con altri ingredienti ed arricchita con gli aromi mediterranei. Una versione particolarmente gustosa è quella alla pizzaiola, preparata con pomodori, aglio ed origano, che farà sicuramente gola a grandi e piccini.
Per preparare una farinata di ceci alla pizzaiola vegana occorrono:
– 250g di farina di ceci
– 150g di passata di pomodoro
– 3 pomodori secchi
– uno spicchio d'aglio
– un cucchiaio di semi di girasole
– un cucchiaio di origano secco
– olio extravergine di oliva
– sale marino integrale
– pepe
La farina di ceci va mescolata con i semi di girasole sgusciati, l'origano ed un pizzico di sale e pepe all'interno di una ciotola di grandi dimensioni, per poi aggiungervi la passata di pomodoro e conferire al tutto una composizione liscia ed omogenea. A questo punto, bisogna versare dell'acqua frizzante ed incorporarla gradualmente all'impasto, continuando a mescolarlo con un cucchiaio di legno o con una frusta elettrica. Dopo aver tritato finemente i pomodori e l'aglio, si possono unire anch'essi agli altri ingredienti e mescolarli nuovamente. Il tutto va riposto nel frigorifero e lasciato riposare per almeno 2 ore.
Quando l'impasto si è compattato sufficientemente, lo si può trasferire all'interno di una teglia leggermente oliata, distribuendolo in modo uniforme e decorandone la superficie con la passata di pomodoro. Dopo averlo infornato, lo si può cuocere ad una temperatura di 200°C per circa 30 minuti, controllandone lo stato di tanto in tanto.
Buon appetito!

martedì 27 ottobre 2015

Carne rossa

CONSUMARE salumi, insaccati e ogni genere di carne lavorata può causare il cancro e probabilmente anche mangiare carne rossa: l'allarme arriva dall'Iarc, l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, parte dell'Oms, l'Organizzazione mondiale della Sanità. Il rapporto dell'Iarc, redatto sulla base di oltre 800 studi precedenti sul legame tra una dieta che comprenda le proteine animali e il cancro, conferma dunque le attuali raccomandazioni "a limitare il consumo di carne". Lo studio, anticipato nei giorni scorsi dal Daily mail e oggi pubblicato su Lancet Oncology, include la carne di maiale tra la carne rossa, insieme a quella di manzo, vitello, agnello, pecora, cavalli e capre.

Al giudizio finale, si legge nel documento,si è arrivati dunque dopo aver revisionato tutti gli studi in letteratura sul tema. "Il gruppo di lavoro ha classificato il consumo di carne lavorata nel gruppo 1 in base a una evidenza sufficiente per il tumore colorettale. Inoltre è stata trovata una associazione tra consumo e tumore allo stomaco. La possibilità di errore non può invece essere esclusa con lo stesso grado di confidenza per il consumo di carne rossa". Gli esperti hanno concluso che per ogni porzione di 50 grammi di carne lavorata consumati al giorno il rischio di cancro del colon-retto aumenta del 18%. Ma lo stesso legame è stato osservato con i tumori del pancreas e alla prostata.

Quali sono le carni lavorate. Le carni lavorate come i wurstel sono dunque ritenute cancerogene e vanno inserite nel gruppo 1 delle circa 115 sostanze che causano il cancro a pericolosità più alta, come il fumo, l'amianto, l'arsenico e il benzene. Meno a rischio le carni rosse non lavorate, inserire fra le 'probabilmente cancerogene'. Le carni lavorate, spiega l'Oms, includono le carni che sono state trasformate "attraverso processi di salatura, polimerizzazione fermentazione, affumicatura, o sottoposte ad altri processi per aumentare il sapore o migliorare la conservazione". La maggior parte delle carni lavorate contiene maiale o manzo, ma le carni lavorate possono anche contenere altri tipi di carni rosse, pollame, frattaglie o prodotti derivati dalla carne come il sangue. Esempi di carni lavorate includono dunque, avverte l'Oms, gli hot dogs, prosciutto, salsicce, carne in scatola, preparazioni e salse a base di carne.

"Per una persona, il rischio di sviluppare cancro all'intestino a causa del consumo di carne processata resta piccolo, ma aumenta in proporzione alla carne consumata", ha dichiarato il dottor Kurt Straif, capo dello Iarc Monographs Programme. La carne rossa, in cui sono inseriti manzo, agnello e maiale, è invece classificata come "probabile" cancerogeno nel gruppo 2A, dove si trova anche il glifosato, ingrediente attivo di molti diserbanti. Il rapporto cita, come malattie connesse, il cancro non solo all'intestino, ma anche al pancreas e alla prostata.

Invito a tornare alla dieta mediterranea. La decisione dell'Oms di inserire carni lavorate e carni rosse nella lista delle sostanze cancerogene è "un invito a tornare alla dieta mediterranea, ha commentato Carmine Pinto, presidente dell'Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), che invita a evitare gli allarmismi. "La Iarc conferma dati che conoscevamo da tempo - spiega Pinto - ovvero che la presenza di conservanti o di prodotti di combustione in questi alimenti è legata ad alcuni tipi di tumore. Per quanto riguarda le carni rosse è una questione di modalità e di quantità, non esiste una 'soglia di esposizione' oltre la quale ci si ammala sicuramente. Il messaggio che dobbiamo dare è che la carne rossa va consumata nella dovuta modalità, una o due volte a settimana al massimo. Il messaggio principale è invece un invito a tornare alla dieta mediterranea, che ha dimostrato invece di poter diminuire il rischio di tumore".

Più drastico il commento dell'oncologo Umberto Veronesi, che da decenni ha scelto di non mangiare carne. "Il mio consiglio da vegetariano da sempre è quello di eliminare del tutto il consumo di carne, e questo per motivi etici e filosofici. Detto ciò, lo studio dell'Organizzazione mondiale della sanità Oms sulla cancerosità della carne rossa e trattata non ci coglie di sorpresa", ha detto Veronesi, precisando come tutti gli studi che vanno nella direzione di identificare nuovi possibili fattori di rischio per il cancro sono comunque un "grande passo avanti". "L'identificazione certa di una nuova sostanza come fattore cancerogeno è sempre e comunque una buona notizia in sé, perchè aggiunge conoscenza e migliora la prevenzione".

Secondo uno studio Aiom il 9% degli italiani nel 2010 mangiava carne rossa o insaccati tutti i giorni, il 56% 3-4 volte a settimana. Per il ministero della Salute il cancro del colon-retto, quello di cui si è trovata la maggiore associazione con il consumo di carne lavorata, è in assoluto il tumore a maggiore insorgenza nella popolazione italiana, con quasi 55mila diagnosi stimate per il 2013.

No alle carni "bruciacchiate".

Curcuma

Curcuma per sgonfiare la pancia e proteggere il cuore

4 AGOSTO 2015 IN APPARATO DIGERENTE, CUORE, PRODOTTI NATURALI

Viene coltivata in varie aree del mondo, in climi caldi e umidi, ed è una pianta dalla storia millenaria. La curcuma viene usata da secoli come spezia, ma anche come pianta medicinale per combattere numerose patologie.


Appartiene alla stessa famiglia dello zenzero, ed è stata oggetto di numerose ricerche che ne hanno dimostrato le sue proprietà in moltissimi settori. Di seguito ti elenchiamo tutte le proprietà della curcuma.

E' una pianta digestiva: Le spezie piccanti come la curcuma sono importanti per via delle loro proprietà digestive. Si tratta di un condimento ottimo per lo stomaco, in quanto stimola la secrezione di mucosa e migliora la digestione.

Riduce il gas: Circa 2 o 3 grammi di capsule di estratto di curcuma al giorno possono fare miracoli per le persone che soffrono di dispepsia acida, flatulenza, pancia gonfia e torpore stomacale.

Evita lo sviluppo del diabete: Consumare regolarmente questa radice ritarda la comparsa di questa malattia, secondo l'American Diabetes Association.

Protegge il cuore: La curcuma contiene molti antiossidanti, ed è antinfiammatoria. Aiuta a prevenire attacchi di cuore, ed è indicata per persone con bypass, secondo il "Journal of Cardiology".

Protegge il cervello: La curcuma promuove il restauro e la riparazione delle cellule del cervello, impedendo lo sviluppo di malattie degenerative come Alzheimer e ictus.

Alcune ricerche hanno concluso che la curcuma non dovrebbe mancare mai dalla nostra dieta quotidiana, in quanto ottima per depurare il corpo ed eliminare tossine.

venerdì 23 ottobre 2015

Oms la carne come fumo e amianto

Bacon, hamburger e salsicce potrebbero causare il cancro al pari delle sigarette. A dirlo è l'Organizzazione mondiale della Sanità, che aggiungerà i prodotti confezionati di carne rossa alla propria lista di sostanze cancerogene, assieme a fumo, arsenico, alcol e amianto. Nel mirino anche la carne rossa fresca, che verrà inserita nella "enciclopedia dei cancerogeni" ed etichettata come "lievemente meno pericolosa" rispetto ai lavorati industriali. Lo rivela in anteprima al Daily Mail britannico una "fonte interna ben posizionata".

Ancora l'Oms non ha aggiornato le proprie linee guida, ma si attende - forse per lunedì - una presa di posizione ufficiale. Una novità potenzialmente choccante per le catene di fast food e per l'industria della carne, che potrebbe portare a nuove regole ed etichette alimentari. Incaricata della classificazione è l'Agency for Research on Cancer dell'Oms, che ha approfondito la questione in seguito alle preoccupazioni crescenti che la carne fosse all'origine del cancro all'intestino, il secondo tipo di tumore per frequenza nel Regno Unito.

La carne in generale contiene grandi quantità di grasso, e c'è il dubbio che il composto che la rende rossa possa danneggiare lo strato interno dell'intestino. Non migliorano la situazione i trattamenti di preparazione e conservazione industriali, dalla salatura all'aggiunta di conservanti chimici, potenzialmente cancerogeni. Le stime del governo inglese indicano che, nella metà dei casi, per evitare di ammalarsi di tumore all'intestino basterebbe seguire uno stile di vita più sano, che prevede un consumo non eccessivo di carne rossa.