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venerdì 24 febbraio 2017

Maionese vegana: la ricetta sana e light

Chi dice che l’alimentazione vegana è povera, senza gusto e noiosa si sbaglia di grosso e la versione vegana della maionese lo dimostra! In questo articolo vi dimostriamo come la cucina vegana sia gustosa ed originale con la ricetta della maionese senza uova, più sana e sicuramente molto più light della ricetta originale. Prepararla è semplice e bastano davvero pochissimi minuti.La maionese è una salsa molto conosciuta e spesso utilizzata in cucina per accompagnare piatti di carne e di pesce, più o meno pregiati, ed essendo molto versatile si adatta alla perfezione a qualsiasi ricetta.
La maionese è una accurata miscela di olio di semi, succo di limone, sale e uova, molte uova… e questo la rende particolarmente calorica e con un alto contenuto di colesterolo, poco adatta per chi è a dieta o per chi soffre di ipercolesterolomia.
La maionese vegana non prevede assolutamente l’utilizzo delle uova ed ha una ridotta quantità di olio, ma il segreto sta nel latte di soia.
Il latte di soia emulsionato con l’olio di semi e il sale, forma una salsa cremosa, gustosa e delicata, molto simile alla maionese ma con un ridottissimo apporto di calorie e niente colesterolo.
Realizzare la maionese vegana è molto più semplice che realizzare la classica maionese, in quanto questa non impazzisce. Basterà unire tutti gli ingredienti nel contenitore del frullatore ad immersione ed emulsionare per qualche minuto.La maionese vegana si adatta alla perfezione a portate di carne e di pesce, patatine fritte (per i più golosi), verdure crude, per dare più gusto ad un panino leggero e semplice, ad hamburger e burger vegetariani ed ogni cosa che vi suggerisce la fantasia.
Esistono diverse varianti di questa gustosa ricetta, potete arricchirla con della barbabietola per renderla leggermente agrodolce e dall’intenso colore rosso, oppure aggiungere dell’aglio ed erba cipollina per un gusto deciso, con senape per i palati più raffinati, arricchita con un cucchiaio di concentrato di pomodoro per ottenere un’ottima salsa rosa.
100ml di olio di semi di buona qualità (noi consigliamo di semi di soia o di riso)
50ml di latte di soia al naturale non zuccherato
succo di mezzo limone non trattato
1 pizzico abbondante di sale
1. Versate nel contenitore lungo e stretto del frullatore ad immersione (o qualsiasi altro contenutore lungo e stretto) tutti gli ingredienti sopra elencati.
2. Frullate gli ingredienti prima a velocità moderata poi a velocità massima, fino ad ottenere un composto omogeneo, liscio e sodo.
3. Versate il composto in un vasetto di vetro con chiusura ermetica e riponete in frigorifero almeno 2 ore prima di consumare. La maionese vegana si conserva in frigorifero per 3 o 4 giorni.

Crema spalmabile alle mandorle e pistacchi

Preparare questa crema è davvero semplice! Dovete solo armarvi di un po' di pazienza se il vostro frullatore non è molto potente.
Per prepararla ho frullato molto a lungo 100 gr di mandorle (con la pellicina) e 100 gr di pistacchi. Ho frullato a lungo fino a che la frutta secca non ha assunto una consistenza cremosa. Mi raccomando, occorre fermarsi ogni tanto per non surriscaldare troppo la frutta secca e il motore del robot da cucina, A questo punto ho aggiunto 2 cucchiai di sciroppo di agave, ho frullato ancora e da ultimo ho aggiunto poco latte di mandorla fino a raggiungere la consistenza desiderata.
Se come me amate le mandorle e i pistacchi, non potrete resistere a questa crema. E' buonissima!!! La mia versione è venuta poco dolce (volutamente), ovviamente se la volete più dolce potete aumentare lo sciroppo di agave.Se volete siete ancora in tempo per farne qualche vasetto da regalare... è sicuramente un' ottima alternativa alla più classica crema alle nocciole e cacao.

Vicks Vaporub vegan: rimedi naturali contro il raffreddore con cera di soia no ogm

Una bella autoproduzione cosmetica e funzionale era da un po’ che mancava, perciò eccomi qui con il vicks vaporub autoprodotto e vegano. In questo periodo a tutti può capitare un raffreddore, congestioni nasali, difficoltà nel respirare e via discorrendo. Vi ricordate il vicks in pomata nel barattolino blu che tutte le mamme ci hanno spalmato su petto, schiena e sotto il naso? Beh credetemi si può fare tranquillamente a casa e forse funziona anche di più, con pochi ingredienti facilmente reperibili e completamente naturali.
Di unguenti e pomate varie ne ho fatte moltissime, il cui ingrediente fondamentale è la cera d’api. E allora mi sono chiesta, perché non fare un unguento vegano? Come? Semplicissimo, sostituendo la cera d’api con la cera di soia rigorosamente no Ogm acquistata su quel meraviglioso mondo che è Aromazone.
Per un buon unguento balsamico, non deve mancare l’olio essenziale di eucalipto che ha proprietà analgesiche e antibatteriche, efficace per il raffreddore e per i disturbi respiratori che interessano i bronchi, aiuta il corpo a regolare la temperatura in caso di febbre. A questo ho aggiunto il tea tree antibatterico naturale, la canfora dalle proprietà antinfiammatorie, la menta anestetica e rinfrescante o la lavanda che, come tutti sappiamo, è un potente calmante.
Ricetta
8 gr di cera di soia (o cera d’api per i non veg)
20 gr di olio di mandorle
20 gr di olio di oliva
7 gocce di olio essenziale di eucalipto
6 gocce di olio essenzial di canfora
3 gocce di olio essenziale di tea tree
4 gocce di olio essenziale di menta piperita o lavanda
-Pesate la cera, mettetela in un bicchiere di vetro con gli oli e ponete tutto a bagnomaria;
-Non appena la cera si sarà completamente sciolta, togliete dal fuoco, fate raffreddare per qualche minuto continuando a mescolare;
-Aggiungete gli oli essenziali e mescolate;
-Fate raffreddare a temperatura ambiente (consigliato) oppure per velocizzare potete mettere l’unguento in frigo non appena sarà diventato tiepido.
Non appena si sarà raffreddato, il vostro unguento sarà pronto per l’utilizzo. Con la cera di soia, l’unguento sarà molto più chiaro e soffice rispetto a quello con la cera d’api, ma state tranquilli perché la funzionalità è la stessa.

CROCCHETTE VEGAN DI PATATE E VERDURE, LA RICETTA FACILE

Preparare delle ottime crocchette vegan con le patate e l’aggiunta di altre verdure è facile e veloce.
È una ricetta perfetta per stupire i nostri ospiti durante una cena: è infatti una delle più semplice e gustosa che esista.
Ecco la ricetta.
Difficoltà
0
Tempo di preparazione
50 minuti
Per 4 persone
Ingredienti
500 gr di patate
150 gr di tofu
100 gr di pane grattugiato
100 gr. di spinaci
2 carote
Noce moscata
Olio evo
Qualche rondella di porro
Sale
Pepe
Olio di semi di girasole
Curcuma
Preparazione
Facciamo bollire in una pentola con acqua salata le patate con la buccia, fino a quando saranno morbide. Nel frattempo sbricioliamo il tofu vellutato e passiamolo in padella con un filo d’olio aggiungendo le rondelle di porro, le carote tagliate a dadini piccolissimi, le foglie di spinaci tritate, la curcuma, il sale e la noce moscata per qualche minuto.
Nel frattempo scoliamole le patate, togliamo la buccia e schiacciamole con la forchetta o la schiacciapatate. Uniamo gli ingredienti saltati in padella alle patate, mescoliamo, aggiungiamo il pepe e lasciamo freddare.
Formiamo le crocchette con le mani nella forma che più ci piace, allungate o tonde e schiacciate.  Passiamo le crocchette nel pan grattato e friggiamo in olio di semi di girasole.
Quando le crocchette sono dorate da entrambi i lati poniamole sulla carta assorbente per farle asciugare dall’olio in eccesso.
Si possono cuocere se volete una versione più leggera, in forno a 180° per 15 minuti.
Potete usare qualsiasi altro tipo di verdura nell’impasto, le crocchette saranno in ogni caso gradite da grandi e piccini, anche da quelli capricciosi che non vogliono sentir parlare di mangiar verdure.
Serviamo tiepide o fredde, anche con una salsa a piacere o semplicemente con la maionese vegan.
di Antonella Tomassini

BURRO DI SOIA VEGANO

Il burro vegetale è un ingrediente piuttosto apprezzato ed utilizzato nella cucina vegana. Non è sempre facilmente reperibile, ma lo si può preparare in diverse varianti, a seconda degli ingredienti che si usano e del risultato che si desidera ottenere. Un esempio è il burro di soia, realizzabile con della lecitina di soia.
Per preparare un panetto di burro di soia vegano occorrono:
– 20g di lecitina di soia
– 20ml di olio extravergine di oliva
– 100ml di olio di riso
– acqua fredda
Lecitina di soiaPer prima cosa, bisogna mescolare all’interno di una ciotola la lecitina di soia e 2 cucchiai d’acqua, che dev’essere molto fredda. A tal proposito, la si può lasciar riposare nel congelatore per qualche minuto. Dopo aver mescolato i due ingredienti ed aver lasciato sciogliere la lecitina, si può versare a filo l’olio di riso e, successivamente, anche quello extravergine di oliva. Il tutto va amalgamato e riposto nel congelatore per almeno 10 minuti. È importante lasciare che si addensi e diventi più corposo, ma bisogna assolutamente evitare che si ghiacci.
Una volta estratto dal congelatore, il composto va frullato muovendolo dall’altro verso il basso, in modo che acquisisca una consistenza densa, soffice e spumosa. A questo punto, si possono aggiungere altri 4 o 5 cucchiai d’acqua fredda, diluendo gradualmente il tutto e continuando a frullarlo.
Prima di usare il burro di soia, è consigliabile riporlo nel frigorifero e lasciarlo raffreddare. Successivamente, lo si potrà impiegare come ingrediente per la preparazione di altri piatti oppure gustare spalmato sul pane.
Qualunque sia l’utilizzo che ne fate, buon appetito!

Aperitivo vegano: 3 idee con i Cracker Vegan Farro

Aperitivo vegano: 3 idee con i Cracker Vegan Farro

Per le vostre serate fra amici oppure per cominciare una bella cena, vi proponiamo 3 consigli per un gustoso aperitivo vegano.
Per realizzarli andremo a utilizzare i Cracker Vegan Farro Germinal Bio, sfoglie fragranti e friabili a base di farina farro, farina di frumento, cruschello di frumento, semi di sesamo e olio extra vergine di oliva. I Cracker Vegan Farro Germinal Bio sono assolutamente privi di grassi animali, pertanto sono perfetti per chi segue una dieta vegana, ma non solo… perché sono gustosi, croccanti e perfetti per tante occasioni.

Cracker al farro e hummus di ceci
Ingredienti:
250 g di ceci secchi
2 cucchiai di tahina
succo di 1 limone
2 spicchi d’aglio
sale
2 cucchiai di olio extra vergine di oliva
prezzemolo
paprika
Cracker Vegan Farro Germinal Bio
Dopo averli lasciati a bagno in acqua fredda per un’intera notte, lessate i ceci (con un pizzico di sale) e lasciateli cuocere finché non saranno diventati morbidi. Scolateli e lasciateli raffreddare.
Versate in un mixer i ceci lessati, l’aglio, la tahina, il succo di limone, l’olio extra vergine e un pizzico di sale. Frullate bene e poi versate l’hummus in una ciotola. Spolverate con un pizzico di paprika e accompagnatelo con i Cracker Vegan Farro Germinal Bio.

Cracker al farro e tapenade di olive
Ingredienti:
200 g di olive nere
1 cucchiaio di capperi sotto sale
1 spicchio di aglio
4 cucchiai di olio extra vergine di oliva
Cracker Vegan Farro Germinal Bio
Sciacquate bene i capperi in modo da dissalarli. Denocciolate le olive nere, quindi versatele nel bicchiere di un mixer insieme all’aglio sbucciato e i capperi sgocciolati. Unite anche l’olio extravergine di oliva e fate frullare fino a ottenere una pasta grossolana ma omogenea.
Prendete i Cracker Vegan Farro Germinal Bio, spalmateli delicatamente con un po’ di tapenade di olive, quindi serviteli su un piatto da portata.

Craker e guacamole
Ingredienti:
1 avocado maturo
1 cipollotto
1 peperoncino fresco
2 lime
sale q.b.
Cracker Vegan Farro Germinal Bio
Pelate e tagliate l’avocado a metà, togliete il nocciolo e poi riducete la polpa a pezzetti. Versatela in un mixer, irroratela con il succo di lime, aggiungete il cipollotto tagliato a fettine, il peperoncino fresco, un pizzico di sale, quindi frullate il tutto fino a ottenere una crema fine e omogenea. Accompagnate il guacamole con i Cracker Vegan Farro Germinal Bio.
Ora siete pronti per il vostro aperitivo vegano gourmet! Se vi piacciono, potete sperimentare queste ricette anche abbinandole alle Gallette di riso, miglio e mais.

Muffin vegani al burro di arachidi

I muffin vegani al burro di arachidi sono un dolce semplice dall’aroma intenso ma molto speciale perfetto anche da abbinare a macedonie di frutta oppure ad una bella tazza di tè nero. Ecco la ricetta per prepararli in casa.
Ingredienti per 12 muffin:
300 g di farina integrale160 ml di latte di soia o latte di riso (o altra bevanda vegetale)
150 g di sciroppo d’agave (o 50 g di zucchero integrale di canna)
120 ml di olio di girasole
1 pizzico di sale
1 bustina di cremor tartaro
4 cucchiai di burro di arachidi
Prepariamo l’impasto
Setacciate in una ciotola capiente tutti gli ingredienti secchi ossia le farine e il lievito poi aggiungete il sale e mescolate (se al posto dell’agave avete inserito lo zucchero di canna mettetelo adesso, insieme alle polveri). In un’altra ciotola preparate i liquidi: lo sciroppo d’agave, l’olio di girasole, il burro d’arachidi e il latte di soia. Unite gli ingredienti liquidi a quelli secchi e mescolate bene fino ad ottenere un impasto morbido e omogeneo senza grumi.

Inforniamo
Versate l’impasto ottenuto negli stampini da muffin e infornate in forno statico a 180 gradi per circa 25/30 minuti.
Modalità e tempi di conservazione: potete conservare i muffin dentro un’alzatina per dolci oppure su un piatto da portata coperto da carta forno per 4/5 giorni.
Consiglio per i vegolosi: Potete decorare i muffin con le gocce di cioccolato fondente avendo cura di metterle sui muffin prima di infornare

Tutto sul lievito madre e come prepararlo in casa

Il lievito madre: ne sentiamo spesso parlare come di un agente lievitante che dà vita a delle preparazioni culinarie più morbide, più digeribili e che si mantengono più a lungo, se paragonate all'uso del lievito di birra. Se non avete mai approfondito l'argomento, pensando che il lievito madre fosse troppo complicato o difficoltoso da preparare, vi faremo cambiare idea. Certo, la preparazione e la cura della pasta madre richiede un po' di pazienza, ma la soddisfazione sarà tanta.

Cos'è il lievito madre?Si tratta di un impasto preparato a partire da farina, ed acqua, e sottoposto a fermentazione naturale, grazie alla contaminazione naturale da parte dei microrganismi presenti nell'aria e nell'ambiente, ed il cui sviluppo crea una coltura di batteri lattici.  Continuando a più riprese a nutrire i batteri di acqua e calore, si creano loro le condizioni favorevoli per farli crescere e moltiplicare. La pasta madre si differenzia dal lievito di birra in quanto contiene al suo interno non solo lieviti ma anche batteri di tipo Lactobacillus.

Cosa avviene durante la fermentazione del lievito madre?
Durante la lievitazione degli ingredienti si avrà una massa fermentata con la conseguente produzione di gas: questo processo consente di avere dei lievitati con una maggiore digeribilità e dei tempi di conservazione maggiori.

Come si è diffuso l'uso della pasta madre? In realtà, la pasta madre era utilizzata ancora prima del lievito di birra. Quando la panificazione si faceva in casa, la pasta madre veniva distribuita di mano in mano e tenuta gelosamente, appositamente rinfrescata per tenerla in vita. 
 
La pasta madre torna in voga...Dato il processo un po' laborioso, o comunque bisognoso di attenzioni  costanti, la pasta madre viene tuttora usata soprattutto per la panificazione o le lievitazioni casalinghe, in cui ci si puo' permettere il tempo necessario alla pasta per essere rinfrescata, e quindi viva e più efficace. 

Abbiamo già accennato al fatto che si deve avere una cura costante del lievito madre: va rinfrescato ogni 48 ore circa, insomma è come un animale domestico a cui dovete sempre pensare se vi assentate da casa per qualche giorno.

Per velocizzare la fermentazione, utilizzeremo dello yogurt magro, che andrà a nutrire gli organismi presenti nella farina e farà sviluppare l'anidride carbonica, gonfiando la pasta più in fretta. Per quanto riguarda il tipo i farina da utilizzare, vi consigliamo la manitoba, una farina ricca di glutine. se preferite, come "acceleratore" di lievitazione potete usare anche miele.


Ingredienti:
-350 g di farina manitoba
- 350 g di yogurt magro

Procedimento:
Mescolate insieme la farina e lo yogurt, poi impastate con le mani  fino ad ottenere una pasta liscia e morbida. Formate un panetto, al cui centro praticherete una croce, riponetelo in una ciotola, copritelo con la pellicola trasparente a contatto, e praticate qualche buco sulla pellicola, per consentire ai microrganismi di nutrirsi dello zucchero contenuto nella pasta. Lasciate lievitare a 25°-28° per 48 ore circa, evitando di far subire alla pasta bruschi cambi di temperatura. Passate le ore di lievitazione,  prelevate 300 g di impasto, pesate 300 g di farina manitoba e 150 ml di acqua. Gettate il resto dell'impasto. Impastate bene, fino ad ottenere un panetto liscio e morbido. Rimettete a lievitare in un vaso di vetro stretto ed alto, a temperatura ambiente per 24 ore (26° al massimo) e rinfrescate l'impasto  una volta al giorno per 14 giorni, ripetendo l'operazione precedente.
Il quindicesimo giorno dovrete verificare se la pasta è abbastanza attiva per poter far lievitare le vostre preparazioni. Come fare? Rinfrescate l'impasto, poi lasciatelo a temperatura ambiente per 4 ore e verificate se è triplicato; in questo caso, è pronto per l'utilizzo. Se non dovesse essere cresciuto a tal punto, continuate ad operare dei rinfreschi giornalieri per altri tre giorni. Una volta che il lievito è pronto, conservatelo in frigorifero in un vaso di vetro alto e stretto, chiuso da un tappo.

Come usare il lievito madre?
La quantità di pasta madre da utilizzare nelle vostre preparazioni è sempre al 30% del peso totale degli ingredienti della ricetta.

Ricordatevi di rinfrescare sempre il lievito 1 una volta la settimana, o morirà e non sarà efficace. 

Muffin vegan semplici e veloci senza zucchero

Muffin vegan semplici e veloci senza zucchero: sono l’incontro tra una colazione golosa e una preparazione 100% salutare senza sensi di colpa! Accompagna un muffin (o anche due) con yogurt vegetale ed una spremuta di arancia per un pasto equilibrato e cominciare la giornata con il piede giusto!
Ingredienti per 8 muffin
70 g fiocchi di avena
200 ml di latte di riso (senza zucchero)
1 banana molto matura
80 g farina di farro semi integrale
50 g burro di arachidi “home made”50 g di uvetta
un pizzico di sale
1/2 bustina di lievito per dolci (8 g)
semi di una bacca di vaniglia e/o cannella q.b.
Ammollate i fiocchi di avena e l’uvetta per almeno 30 minuti nel latte di riso (se volete accorciare i tempi scaldare il latte, l’importante è che l’avena si ammorbidisca). Una volta che i fiocchi sono pronti mettete tutti gli ingredienti in un frullatore ad eccezione della farina.
Frullate il tutto e una volta creata una crema omogenea incorporate la farina con una spatola. Versate il composto in otto stampi per muffin ricoperti con i pirottini di carta. A questo punto spolverizzate ogni muffin con dei semi oleosi (io ho utilizzato un mix tra sesamo, lino e papavero e una bustina di zucchero di canna, giusto per creare una croccante crosticina) e infornate a 180°C per 15 minuti circa. Controllate sempre la cottura con uno stecchino.

Nasce un seme dall'incrocio tra Gas e Banca del Tempo

Il Gas Gea di Sulmona è attivo dal 2011, e dal 2014 si è costituito associazione secondo i principi che seguono (Art. 3 dello  Statuto): "Le attività sono svolte secondo i principi solidaristici della condivisione dei saperi e del saper fare, del reciproco ed equo scambio dei tempi d’impegno, delle decisioni diffuse, della rotazione, della trasparenza e dell'ecosostenibilità.
I principi delle decisioni diffuse e dalla rotazione vanno applicati in modo da tendere alla realizzazione di un’efficiente ed equa ripartizione delle decisioni.
Le funzioni inerenti le attività svolte, dopo un’analisi per individuarle, sono svolte da almeno due soci.
Le attività svolte pongono in essere relazioni tra pari che escludono rapporti di lavoro subordinato.
L’attività di lavoro è svolta dai soci per i soci ed è finalizzata alla produzione di servizi e beni materiali per la soddisfazione dei bisogni dei soci."
Da pochi mesi oltre all'attività del Gas abbiamo avviato anche la Banca del Tempo (BdT, prevista dallo Statuto), insomma, è sorto un incorcio tra Gas e BdT.
Proviamo a vedere come funziona.
L'attività di acquisto impegna del tempo e fa sorgere crediti e debiti di tempo. I crediti di tempo sono ottenuti in gran parte dai responsabili di prodotto e in misura minore da chi aiuta nella distribuzione.
Ad esempio, nel primo acquisto fatto con le regole della BdT, si sono impegnate (calcolate per difetto) ca. 14 ore e 30 minuti divise tra il responsabile di prodotto (12 ore e 30 minuti) e il socio che ha aiutato nella distribuzione (2 ore).
Il responsabile di prodotto ha fatto un primo dono di tempo abbonando ai soci 4 ore e 30 minuti.
Il calcolo dei riparto del tempo residuo è stato suddiviso in proporzione al valore dei prodotti acquistati da ciascun socio con debiti di tempo di 10 minuti (è il minimo) e arrotondamenti per eccesso a 5 minuti.
Il responsabile di prodotto si è attribuito 1 ora, mentre le altre sue 7 ore sono state donate alla Banca del Tempo per costituire un fondo di solidarietà, il socio che ha aiutato si è attributo 1 ora donando alla bdt l'altra ora, gli arrotondamenti di tempo fatti a tutti i soci acquirenti hanno prodotto altri minuti (105) che hanno incrementato il fondo di solidarietà.
Con questo acquisto il fondo è di 8 ore e 45 minuti e sarà utilizzato a beneficio di famiglie con disabili. A queste famiglie abbiamo proposto di consegnare i prodotti che loro possono acquistare con il gruppo d'acquisto senza che questo produca debiti di tempo. La consegna sarà effettuata dai soci che hanno debiti di tempo.
La festa del 3 dicembre 2016 è stata organizzata con le regole della banca del tempo. Gli impegni per preparare la festa hanno coinvolto diversi soci per  la ricerca della sede, il lancio attraverso la pagina fb, le locandine e la loro affissione, gli addobbi, la musica, l'autoproduzione da parte di alcuni soci di diversi tipi di cibo dai dolci a piccole pizze, a bevande... L'impegno nella festa ha prodotto crediti di tempo che sarà suddiviso in parti uguali tra tutti i soci partecipanti, compresi quelli che si sono impegnati per la riuscita della festa.
Dopo la festa abbiamo avuto altri tre acquisti.
L'altra sera abbiamo distribuito i prodotti dell'ultimo dei tre acquisti. L'impegno complessivo è stato di 50 ore e l'aiuto nella consegna a coinvolto 8-10 persone (gran parte di questo tempo sarà donato alla BdT).
Siamo un po' indietro nel calcoli dei tempi, ma durante le feste di fine anno li aggiorneremo.
La Bdt svilupperà a breve attività di scambio di servizi com'è nella tradizione delle BdT, ma sarà applicata anche per un altro progetto molto interessante.
Stiamo prendendo i primi contatti con piccoli artigiani e commercianti (la proposta per ora è stata fatta solo a 6 piccole aziende)  per inserire nelle loro attività un piccolo spazio di ES.
Lo scopo è quello di far vivere loro l'esperienza di ES e avere la possibilità di metterla a confronto con la loro attività che si svolge nell'ambito dell'economia di mercato.
L'esperienza concreta vissuta come confronto vale più di molti discorsi.
Il progetto è stato chiamato: "Un seme di ES nell'economia di mercato".
In pratica la proposta, che ha avuto finora le adesioni di tutte e sei le aziende, è semplice.
Facciamo l'esempio dell'azienda di una signora che fa tende per finestre e balconi.
Per prima cosa abbiamo chiesto come svolge la sua attività e che tempi comporta, poi ho brevemente illustrato come si svolge l'attività del Gas chiarendo che non vi è ricarico sui costi dei prodotti acquistati. Non si formano utili, ma si creano utilità per i soci.
Il tempo dedicato per organizzare gli acquisti nel Gas si trasforma in crediti di tempo, mentre chi si limita ad acquistare ha dei debiti tempo in proporzione al valore acquistato.
La signora delle tende ha messo a disposizione una piccola parte della sua attività facendo pagare in denaro il costo delle tende utilizzate in ES senza ricarico, come accade nel Gas, e per il lavoro svolto avrebbe avuto un credito di tempo come accade nella BdT.
I crediti e debiti di tempo tenderanno a compensarsi se, entrando nell'associazione, faceva degli acquisti.
Ho fatto presente che, in ogni caso, una parte del tempo di lavoro va donato così come fanno i soci che organizzano gli acquisti.
Quattro di questi piccoli imprenditori (la signora delle tende, un termoidraulico, un amico che ripara stampanti e vende toner non originali, un altro amico che ripara o sostituisce antenne TV) sono già entrati nel gruppo d'acquisto e sono diventati soci dell'associazione Gea e per i loro acquisti stanno avendo debiti di tempo che potranno essere compensati con i crediti di tempo quando saranno chiamati da altri nostri soci, se avranno necessità del loro lavoro e dei prodotti della loro attività.
Questi soci con un po' di fantasia li abbiamo chiamati soci EM/ES o soci EmEs (cioè soci che operano sia in Economia di Mercato sia in Economia Solidale).
Hanno accettato di buon grado, quando hanno appreso che il tempo donato sarebbe stato utilizzato per azioni concrete di solidarietà come l'aiuto ai disabili o per attività d'interesse pubblico, come la rimozione dei rifiuti dai giardini pubblici...
Si sono inoltre dichiarati disponibili a praticare la trasparenza del prezzo dei prodotti da loro acquistati e utilizzati in ES.
Il "seme" può diventare una "piantina".
Nella misura in cui crescono gli acquisti e le attività della Bdt richieste dai soci EmEs, crescerà la parte di tempo da loro svolta in ES per compensare i crescenti debiti di tempo. 
L'economia del dono
Il dono di tempo sia nell'attività del Gas sia nel progetto " Un seme di ES..." e in tutte le attività dell'associazione ha molto spazio ed ha diverse funzioni importanti: far emergere in modo semplice l'aspetto altruistico nelle persone, utilizzare questo tempo donato per una solidarietà concreta verso chi è in difficoltà (molto di più di quella solidarietà di cui si parla nei Gas per il solo fatto di essere insieme e di acquistare da piccoli produttori), rendere le relazioni interne non conflittuali (non si discuterà sui 5-10 minuti in più o in meno nel determinare i crediti e debiti di tempo se vi è dono di tempo).
Abbiamo anche partecipato all'incontro organizzato dalla REES Marche domenica 12 dicembre 2016 a Grottammare e la nostra esperienza ha suscitato interesse e molte domande.
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