Cerca nel blog

lunedì 14 gennaio 2013

QUAL'E' L'ORIGINE DEL CANCRO? COME PREVENIRLO E CURARLO? LA TEORIA DELLA DE-DIFFERENZIAZIONE DEL CANCRO


QUAL'E' L'ORIGINE DEL CANCRO? COME PREVENIRLO E CURARLO? LA TEORIA DELLA DE-DIFFERENZIAZIONE DEL CANCRO

pubblicata da Scienza & Veg Salute il giorno Giovedì 3 gennaio 2013 alle ore 14.15 ·
sviluppata e spiegata nei loro libri da quattro dei più grandi medici scienziati del ventesimo secolo:Dott. OTTO WARBURG (Germania)Dott. MAX GERSON (Germania)Dott. WILLIAM F. KOCH (USA) Dott. CORNELIUS MOERMAN (Olanda). 

Il cancro è uno stato di crescita cellulare che avviene quando alcune cellule normali nel corpo diventano anormali e si moltiplicano al di fuori dei limiti che ne regolamentano normalmente la suddivisione e la crescita. Sembra che il cancro sia sconosciuto presso le diverse popolazioni primitive nel mondo, mentre è invece comune nelle nazioni moderne, essendo responsabile di un decesso ogni quattro (ed in continuo aumento) e lasciando quindi supporre cause legate ad abitudini di vita tipiche delle popolazioni più civilizzate, tra cui una scorretta alimentazione. 

Sebbene fu solo il Dott. Otto Warburg (1883-1970, Premio Nobel per la medicina nel 1931) a dimostrare visivamente in laboratorio il reale mutamento di cellule normali in cellule cancerogene, anche gli altri tre medici giunsero, separatamente, alle medesime conclusioni, dimostrando la teoria grazie ai successi ottenuti nel trattamento dei loro pazienti. Quello che Warburg fece nella sua dimostrazione fu molto semplice: evitando di interferire in alcun modo con le cellule sane impiegate nei suoi esperimenti e astenendosi dall’impiego di sostanze chimiche, calore o radiazioni, egli si limitò semplicemente a ridurre il loro rifornimento di ossigeno. Quando tale riduzione giunse al 35% di quello che esse necessitavano per la loro normale respirazione, esse si de-differenziarono, diventando così cellule cancerogene. Warburg aveva trasformato cellule sane in cellule CANCEROGENE, semplicemente privandole parzialmente di ossigeno! Questo suggeriva l’ipotesi che la stessa cosa potesse accadere nell’organismo umano, ovvero che la mancanza di ossigeno alle cellule del nostro organismo possa trasformarle in cellule cancerogene. 

Prima di spiegare in che cosa consiste la “de-differenziazione”, è utile rispondere a una domanda che potrebbe sorgere spontanea: “Come è possibile che le cellule del corpo umano, con un rifornimento di aria illimitato, vengano private dell’ossigeno?”. La risposta è: “TOSSIEMIA”, cioè uno stato di inquinamento dell’ambiente interno dovuto a impurità nel flusso sanguigno, che derivano da cibo non corretto e, in minor misura, da altre cause. In parole povere: sangue non sano.Le cellule del corpo vengono continuamente rifornite, dal sangue, sia dell’ossigeno sia dei nutrienti di cui esse hanno bisogno per utilizzare l’ossigeno, cioè vitamine e sali minerali. Ma se la dieta è deficitaria di questi ultimi due (perché essi vengono falcidiati a causa della cottura dei cibi, oppure perché si ingerisce cibo inadatto alla specie umana), oppure se si assume una quantità eccessiva di grassi (che causa la diminuzione del contenuto di ossigeno nel sangue e nei tessuti), oppure se si ingeriscono cibi che acidificano costantemente il sangue, ecco che si instaura l’ambiente ideale perché le cellule cancerogene possano prosperare. Sebbene negli esperimenti del Dott. Warburg, eseguiti in laboratorio, ci vollero solo alcuni giorni per ottenere cellule cancerogene, nella vita reale il cancro può impiegare anni per manifestarsi, a seconda del grado di tossiemia, ma quando il punto critico viene raggiunto il risultato finale è il medesimo. 

DE-DIFFERENZIAZIONE 
Al concepimento, l’ovulo e lo spermatozoo si uniscono per formare una cellula, che poi comincerà a suddividersi e a moltiplicarsi dando luogo ad altre cellule, dette embrionali, tutte uguali. Queste sono, all’inizio, molto primitive nella forma, anaerobiche (cioè sopravvivono in assenza di ossigeno) e si moltiplicano rapidamente senza alcuna regolamentazione. E pur essendo diverse dalle cellule del corpo della madre – e perciò estranee – le cellule embrionali non vengono attaccate dal sistema immunitario materno, grazie a ciò che viene definito “FATTORE DI BLOCCO” (del sistema immunitario), prodotto dalle cellule embrionali stesse. In seguito l’embrione si attacca al sistema circolatorio della madre e comincia a ricevere nutrimento e ossigeno dal sangue materno e le cellule da cui è formato diventano aerobiche, cioè dipendenti dall’ossigeno. Esse cominciano quindi a differenziarsi, cioè a mutare forma, per andare a costruire i diversi organi del nuovo corpo: diventano cellule specifiche, delle ossa, della pelle, dei muscoli, dei vari organi, ecc.. Per comprendere che cos’è il cancro è bene tenere a mente questo: 1. All’inizio le cellule dell’embrione sono primitive, anaerobiche, indifferenziate e si moltiplicano senza limiti. 2. Successivamente diventano cellule specifiche, cioè differenziate, aerobiche e la loro suddivisione e crescita è strettamente controllata. 

Prendiamo ora in considerazione, per un attimo, i batteri. Quando essi, che sono dei singoli organismi cellulari primitivi, vengono privati dell’ossigeno, possono ancora sopravvivere regredendo al processo di fermentazione dei nutrienti, per produrre l’energia di cui hanno bisogno. Questo processo, chiamato GLICOLISI (usato dalle cellule primitive miliardi di anni fa, prima che l’ossigeno diventasse disponibile nel mare e nell’aria) è poco efficiente, perché libera solo poca energia utilizzando una grande quantità di zucchero e in più, come prodotto di scarto, produce acido piruvico che viene convertito in acido lattico e poi eliminato. Quindi, per sopravvivere grazie a questo processo di fermentazione, i batteri aerobici devono trasformarsi in una forma più primitiva, consumare più glucosio sanguigno e produrre grandi quantità di acido. Tra l’altro è interessante notare che lo stesso processo avviene quando i batteri naturali che si trovano nella bocca, vengono privati dell’ossigeno a causa dei residui di cibo che si incastrano tra i denti e come conseguenza viene prodotto acido, che intacca lo smalto e causa la carie dentaria (ecco perché è importante lavarsi i denti dopo ogni pasto e usare anche il filo interdentale!). Similmente, i normali batteri aerobici presenti nel colon, se non ricevono più ossigeno a sufficienza, sono costretti a trasformarsi in micidiali colonie di batteri anaerobici. Questo accade in caso di COSTIPAZIONE, cioè il blocco temporaneo delle feci nell’intestino crasso dovuta ad atonia intestinale o a una dieta ad alto contenuto di grassi e/o proteine, i cui residui irrancidiscono e vanno in putrefazione sviluppando tossine che vengono riversate nel flusso sanguigno. 

Ora, tornando alle cellule, vi sono situazioni in cui anch’esse, similmente ai batteri, possono essere private di ossigeno o degli enzimi necessari all’utilizzazione dell’ossigeno e cioè quando la lipo-tossiemia (intossicazione del sangue causata da eccesso di grasso) oppure l’eccessiva acidità del sangue, causano un deterioramento della linfa (che dà sostentamento alle cellule del corpo). In questo caso l’ambiente interno diventa un ambiente cancerogeno. Infatti, in un ambiente che interferisca con la loro normale respirazione, le cellule del corpo, similmente ai batteri, “cambiano marcia” e passano a uno stato ANAEROBICO, in cui non hanno più bisogno dell’ossigeno per creare energia, regredendo a una forma più primitiva per poter sopravvivere. Lo stato sano e normale della cellula è quello del metabolismo “ossidativo”, in cui l’ossigeno e i nutrienti vengono utilizzati per creare energia e sopravvivere, funzionare e riprodursi. Altrimenti lo stato privo di ossigeno a cui passano, detto “fermentativo”, implica, per creare energia, il processo molto meno efficace della glicolisi nel quale anziché creare energia, acqua e anidride carbonica, le cellule producono energia, in minime quantità, e acido lattico, il quale diminuisce ulteriormente il pH circostante. 

Maggiore è la privazione di ossigeno, più la cellula si approssimerà allo stadio primitivo. Così, per esempio, una cellula polmonare, altamente differenziata (cioè dotata di una funzione ben specifica), è costretta, se privata dell’ossigeno, a trasformarsi in una cellula più primitiva e, a seconda del grado in cui la cellula stessa è dipendente dalla fermentazione per sopravvivere, ad approssimarsi sempre più alle primitive cellule embrioniche indifferenziate. Essa arriva così a un punto in cui comincia a riprodursi come le cellule primitive, cioè senza più restrizioni, dimenticandosi di essere appartenuta ad un organismo più vasto, il corpo, condizione nella quale era soggetta ad una precisa regolamentazione per quanto riguardava la sua riproduzione. Questa crescita senza regolamentazioni ad opera di cellule de- differenziate (cioè regredite, dallo stato di cellule differenziate, a cellule primitive, non differenziate) è il CANCRO

È importante capire che LE CELLULE CANCEROGENE NON SONO NEMICI che vengono dall’esterno, ma rappresentano il tentativo disperato da parte di alcune cellule di sopravvivere anche quando non ricevono abbastanza ossigeno per un metabolismo sano. La velocità di crescita cellulare, e quindi il grado di malignità del cancro, è relativa al grado di de-differenziazione - che determina il grado di primitività delle cellule - nonché alla fermentazione e produzione di acido lattico. Si instaura così un circolo vizioso, perché i prodotti di rifiuto delle cellule cancerogene, acido lattico e altro, peggiorano lo stato di tossicità dell’ambiente interno ed inoltre, siccome tali cellule assomigliano alle primitive cellule embrioniche, esse possono in una qualche misura produrre il loro stesso "fattore di blocco” che impedisce al sistema immunitario di attaccarle. 

Sembra che l’incidenza di tutti i tipi di cancro sia maggiormente collegata all’assunzione di cibo cotto contenente grassi, proteine, colesterolo, sale e conservanti, più che ad altri fattori. D’altro canto la privazione di ossigeno, oltre che essere causata da alta viscosità del sangue, scarsa circolazione e bassi livelli di ossigeno, dipende anche dall’assenza di ENZIMI RESPIRATORI, la cui deficienza può essere causata sia da nutrienti che mancano nella dieta (vitamine e sali minerali), sia da fattori cancerogeni presenti nel sangue che derivano da cibo non sano, tabacco, alcol, putrefazione nel colon, denti infetti, ecc.. 

Dei molteplici fattori che contribuiscono al deterioramento dell’ambiente interno, il peggiore sembra essere la COSTIPAZIONE. E quello che conta, in questo caso, non è la regolarità giornaliera dell’evacuazione, bensì il tempo di transito intestinale. Considerato che nella tipica dieta occidentale (cibo cotto, non consono all’uomo, privo di fibre che ne accelerino il transito intestinale, come nel caso di tutti i prodotti di origine animale) questo tempo si aggira attorno alle 72 ore, appare evidente come anche il fatto di evacuare giornalmente non impedisce ai residui stagnanti di andare in putrefazione nel colon e di produrre sostanze cancerogene, alcune delle quali provocano problemi locali mentre altre si riversano nuovamente nel circolo sanguigno. In altre parole, se il transito intestinale medio è di 3 giorni, questo significa che nel nostro intestino sono presenti circa 9 o 10 pasti e quindi anche evacuando giornalmente, ciò che viene espulso sono solo i residui del pasto di 3 giorni prima, mentre tutti gli altri pasti successivi stanno ancora ristagnando nel nostro organismo. Ebbene, la costipazione sembra essere responsabile di TUTTI i tipi di malattie e indisposizioni, dal semplice raffreddore carico di muco a tutti i tipi di influenze, dal diabete al cancro. 

Il Professor Aviles, del Dipartimento di Biochimica del Cancro, a Guadalajara, in Messico, riporta che su 7715 casi di pazienti esaminati da lui in un periodo di 15 anni, almeno il 99% aveva sofferto di costipazione in diretta proporzione con la malignità del cancro. Il Dr. Dennis Burkitt e il Dr. Hugh Trowell, entrambi i quali passarono 25 anni lavorando in zone rurali dell’Africa, si trovarono d’accordo nell’asserire che in queste aree, dove le diete dei contadini consistevano principalmente di frutta e verdura, il tempo di transito intestinale dei nativi era di circa 24 ore e non esistevano costipazione e cancro. D’altro canto è importante rilevare che la tossiemia si può verificare anche in una dieta a basso contenuto di grassi e colesterolo, come per esempio in una dieta vegana, a causa dell’eccessivo consumo di proteine contenute in cereali e legumi, con la conseguente acidificazione dell’ambiente interno. 

E proprio a proposito dell’ACIDIFICAZIONE del sangue è importante tenere presente quanto segue. L’ossigeno viene trasportato nel sangue grazie ai globuli rossi, che sono dei piccoli emisferi vuoti che assorbono ossigeno alla superficie e che, grazie alle loro ridottissime dimensioni, riescono a trasportarlo attraverso i minuscoli capillari fino ai punti più distanti del sistema circolatorio. Per svolgere efficientemente questo lavoro è importante che essi rimangano separati tra loro, ovvero che non si coagulino, per non perdere la loro elasticità e anche per evitare che diminuisca la superficie utile per trasportare ossigeno. Il pH, è un valore che misura l’acidità o la basicità (detta anche alcalinità) di un elemento e va da 0 a 14. Il pH neutro è il 7.0 e indica che la sostanza acquosa è neutra, mentre i numeri che vanno da 0 a 7 indicano le sostanze acide e quelli che vanno da 7 a 14 indicano quelle basiche (o alcaline). Nel sangue, se esso si trova al di sotto di 7.0 siamo in ambiente acido e i globuli rossi tendono a coagularsi perché i loro elettroni – che allontanano i globuli gli uni dagli altri – vengono meno, mentre al di sopra di 7.0 ci troviamo in ambiente alcalino. Un pH leggermente alcalino tra 7.35 e 7.40 è considerato ottimale per il sangue. Quindi in un ambiente ACIDO i globuli rossi si coagulano e diminuisce la loro capacità di trasportare ossigeno, condizione che favorisce la degenerazione cellulare. Ecco perché è importante che la grande maggioranza del nostro cibo sia alcalinizzante, qualità che dipende dai minerali contenuti nei vari cibi. 

Tutta la frutta e la verdura crude sono ALCALINIZZANTI, una volta digerite, frutti acidi compresi, in quanto ciò che determina se un alimento crea alcalinità o acidità è la natura chimica del residuo (le “ceneri”) rimanente dopo che l’alimento è stato metabolizzato (digerito) e non il suo stato precedente l’ingestione. 

Sono invece ACIDIFICANTI: i cibi cotti, i grassi cotti, i cibi di derivazione animale (pollo, pesce, bistecca, maiale, uova, latte, ecc.), a causa del loro elevato contenuto fosforico, i cereali (cotti o crudi) e anche le noci e i semi, se eccedono una minima quantità. Sono pure acidificanti i cibi scorrettamente combinati, (per esempio gli amidi assunti assieme alle proteine), il fumare, qualsiasi droga, gli stimolanti, l’alcol, le bibite gassate (addizionate di anidride carbonica), il caffè, il tè. E così, come un pesce sano di acqua salata se viene improvvisamente messo nelle acque di un lago muore, a causa del fatto che i suoi organi interni, perfettamente funzionanti in acqua salata, nel nuovo ambiente si deteriorano e muoiono, la stessa cosa accade alle cellule cancerogene quando l’ambiente acido in cui prosperano diventa alcalino. 

Per PREVENIRE il cancro bisognerebbe evitare che il pH scenda al di sotto di 7.35. Se mangiamo sempre alimenti acidificanti, senza bilanciarli con alimenti che creano alcali, costruiremo e manterremo per le nostre cellule un ambiente acido, quindi anaerobico, privo di ossigeno, condizione che, come ha fatto notare Warburg, favorisce il cancro. Un esempio è lo stato di salute della popolazione degli Stati Uniti, dove il consumo di carne e di alimenti animali è maggiore che nel resto del mondo: l’incidenza di tumori è oggi di una persona ogni 2,3 ed in continuo aumento. Sono acidificanti anche lo stress, la rabbia, la paura, le preoccupazioni, l’ansia o altre emozioni negative. Solamente seguendo una dieta di frutta e verdura allo stato naturale, quindi fresca, cruda e matura, possibilmente biologica, 1. che comprende un’alta percentuale di carboidrati semplici e quindi facilmente digeribili; 2. che comprende una bassa percentuale di grassi, colesterolo e proteine; 3. nella quale il cibo non è riscaldato e quindi le proteine non sono denaturate e trasformate in prodotti altamente tossici e i grassi non diventano cancerogeni; 4. che contiene il massimo delle vitamine (le quali aumentano la capacità di trasportare ossigeno), nonché sali minerali, enzimi, acqua e fibre (grazie alla quale il transito intestinale è velocissimo e non si verifica né ristagno della massa fecale, né putrefazione); 5. nella quale si ha una minima formazione di scorie; 6. che innalza efficacemente la capacità del sangue di trasportare ossigeno; ebbene, solo seguendo tale dieta si potrà ridurre in modo rilevante la possibilità di contrarre il cancro. 

Tratto dal libro "DEA - Dieta Energia Alta" di Marco Urbisci, , che gentilmente ci ha concesso di pubblicare questo capitolo.

Nessun commento:

Posta un commento