Gentili interlocutori,
questa sentenza del tribunale
civile di Venezia che condanna la Bayer per un farmaco dannoso, il Lipobay,
dovrebbe cominciare a farci muovere per denunciare le case farmaceutiche e
chimiche (e chi autorizza lo spargimento a tonnellate, nel territorio)
produttrici di pesticidi tossico-nocivi oramai acclarati teratogeni, cancerogeni
e interferenti endocrini da centinaia di studi scientifici.
Oppure mettere al bando i
pesticidi tossico-nocivi come fatto nel comune di Malosco (TN).
Oramai si comincia a riconoscere,
in Italia e Francia, qualche malattia professionale degli agricoltori, come il
parkinson, dovuta ai pesticidi.
Cordiali saluti
Gianluigi Salvador
Gianluigi Salvador
PS: Colgo l'occasione per mettere
un link per una petizione EU per porre al bando definitivamente i pesticidi
neonicotinoidi come il Thiametoxam,
Imidaclopride and Clothianidine, neurotossici per api e insetti.
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Medico reso inabile al 100% da farmaco:
Dopo
14 anni la Bayer gli dà 350mila euro
Il colosso tedesco dovrà
risarcire il professionista di Miranoche si era autoprescritto il Lipobay per
ridurre il colesterolo
Il Gazzettino, 17 Gennaio
2013 - Nel 1999 rischiò di morire a causa dei gravi effetti collaterali
provocati da un farmaco per la riduzione del colesterolo, il
Lipobay. Ora, a distanza di oltre dieci anni, la nota casa
farmaceutica Bayer è stata condannata a risarcire quasi 350mila euro,
oltre agli interessi, ad un medico ed odontoiatra di Mirano che da allora, a
seguito della malattia contratta è stato costretto a smettere di lavorare a
causa di un’inabilità del 100 per cento.
La sentenza è stata
emessa nei giorni scorsi dal Tribunale civile di Venezia il quale ha accolto le richieste presentate dal legale del medico,
l’avvocato Luigino Martellato. La Bayer dovrà rifondere
anche 14mila euro di spese di lite. A conclusione di una causa avviata nel 2007,
il giudice Marco Campagnolo ha riconosciuto la sussistenza di un
preciso nesso di causa tra l’assunzione del farmaco Lipobay 0,2 e la patologia
da cui è rimasto affetto il medico miranese, il quale si era autoprescritto il
farmaco.
La notizia della dannosità
del Lipobay diventò di dominio pubblico nel 2001, a seguito di numerose
segnalazioni di decessi e patologie correlate alla sua assunzione: la Bayer
ritirò il prodotto dal mercato e il ministero della Salute ne vietò la
commercializzazione. Il medico miranese, che all’epoca
aveva 51 anni, iniziò ad avvertire gli effetti negativi del Lipobay due mesi
dopo l’assunzione del farmaco, quando gli fu diagnosicata una grave forma di
malattia, la rabdomiolisi, che consiste nella rottura delle cellule del muscolo
scheletrico (con conseguenti problemi di movimento) e può avere anche esito
mortale. Per tre anni il medico non fu più in grado di
lavorare: fu costretto a chiudere lo studio di odontoiatra e perse la
convenzione con la Asl di medico di famiglia. Successivamente è stato dichiarato
invalido con totale e permanente incapacità lavorativa al 100 per cento e
l’Empam gli corrisponde una pensione di invalidità. Per questo motivo il
risarcimento liquidato dal Tribunale comprende, oltre al danno morale, anche
quello patrimoniale che si riferisce al mancato guadagno del medico per ogni
anno di lavoro a cui ha dovuto rinunciare, quantificato sulla base dell’ultimo
reddito da lui dichiarato. di Gianluca Amadori
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