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venerdì 25 gennaio 2013

condanna la Bayer


Gentili interlocutori,
questa sentenza del tribunale civile di Venezia che condanna la Bayer per un farmaco dannoso, il Lipobay, dovrebbe cominciare a farci muovere per denunciare le case farmaceutiche e chimiche (e chi autorizza lo spargimento a tonnellate, nel territorio) produttrici di pesticidi tossico-nocivi oramai acclarati teratogeni, cancerogeni e interferenti endocrini da centinaia di studi scientifici.
Oppure mettere al bando i pesticidi tossico-nocivi come fatto nel comune di Malosco (TN).
Oramai si comincia a riconoscere, in Italia e Francia, qualche malattia professionale degli agricoltori, come il parkinson, dovuta ai pesticidi.
Cordiali saluti
Gianluigi Salvador
PS: Colgo l'occasione per mettere un link per una petizione EU per porre al bando definitivamente i pesticidi neonicotinoidi come il Thiametoxam, Imidaclopride and Clothianidine, neurotossici per api e insetti.
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Medico reso inabile al 100% da farmaco:
Dopo 14 anni la Bayer gli dà 350mila euro
Il colosso tedesco dovrà risarcire il professionista di Miranoche si era autoprescritto il Lipobay per ridurre il colesterolo
Il Gazzettino, 17 Gennaio 2013 - Nel 1999 rischiò di morire a causa dei gravi effetti collaterali provocati da un farmaco per la riduzione del colesterolo, il Lipobay. Ora, a distanza di oltre dieci anni, la nota casa farmaceutica Bayer è stata condannata a risarcire quasi 350mila euro, oltre agli interessi, ad un medico ed odontoiatra di Mirano che da allora, a seguito della malattia contratta è stato costretto a smettere di lavorare a causa di un’inabilità del 100 per cento.
La sentenza è stata emessa nei giorni scorsi dal Tribunale civile di Venezia il quale ha accolto le richieste presentate dal legale del medico, l’avvocato Luigino Martellato. La Bayer dovrà rifondere anche 14mila euro di spese di lite. A conclusione di una causa avviata nel 2007, il giudice Marco Campagnolo ha riconosciuto la sussistenza di un preciso nesso di causa tra l’assunzione del farmaco Lipobay 0,2 e la patologia da cui è rimasto affetto il medico miranese, il quale si era autoprescritto il farmaco.
La notizia della dannosità del Lipobay diventò di dominio pubblico nel 2001, a seguito di numerose segnalazioni di decessi e patologie correlate alla sua assunzione: la Bayer ritirò il prodotto dal mercato e il ministero della Salute ne vietò la commercializzazione. Il medico miranese, che all’epoca aveva 51 anni, iniziò ad avvertire gli effetti negativi del Lipobay due mesi dopo l’assunzione del farmaco, quando gli fu diagnosicata una grave forma di malattia, la rabdomiolisi, che consiste nella rottura delle cellule del muscolo scheletrico (con conseguenti problemi di movimento) e può avere anche esito mortale. Per tre anni il medico non fu più in grado di lavorare: fu costretto a chiudere lo studio di odontoiatra e perse la convenzione con la Asl di medico di famiglia. Successivamente è stato dichiarato invalido con totale e permanente incapacità lavorativa al 100 per cento e l’Empam gli corrisponde una pensione di invalidità. Per questo motivo il risarcimento liquidato dal Tribunale comprende, oltre al danno morale, anche quello patrimoniale che si riferisce al mancato guadagno del medico per ogni anno di lavoro a cui ha dovuto rinunciare, quantificato sulla base dell’ultimo reddito da lui dichiarato. di Gianluca Amadori
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