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giovedì 8 gennaio 2015

Importantissimo – Il Prof. Franco Berrino: Ecco i 12 comandamenti per evitare il cancro !

E’ importante sottolineare che le raccomandazioni del Codice Europeo contro il cancro sono delle raccomandazioni per la prevenzione dei tumori e queste raccomandazioni alimentari sono utili anche per chi ha un tumore, ma non è che siano delle soluzioni alternative al terapie per il tumore, bisogna fare le terapica che la medica ha messo in atto per curare i tumori, ma è molto importante aiutarsi anche con l’alimentazione. Il Passaparola del Dott. Franco Berrino, epidiemologo presso l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano
“Il Codice europeo per la prevenzione del cancro sono delle raccomandazioni della Comunità Europea per gli abitanti dell’Europa, per i cittadini. Occorrerebbero anche delle raccomandazioni per le istituzioni, ma intanto hanno fatto delle raccomandazioni per i cittadini e hanno dato l’incarico a una serie di Commissioni dell’OMS della sanità che hanno rivisto gli studi scientifici e hanno deciso quello che è sensato raccomandare sulla base di tutti gli studi scientifici fatti su questi fattori.
La prima raccomandazione è di non fumare, di non usare alcun tipo di tabacco e di non consentire che si fumi in casa, perché anche il fumo passivo è associato al cancro, in particolare è associato al cancro dei bambini, alle leucemie, se fumano i genitori, i bambini aumentano il loro rischio di ammalarsi di leucemia.
C’è una raccomandazione sul mantenersi snelli e quindi di tornare snelli se non si è più snelli e oggi sappiamo quali sono i fattori che fanno ingrassare, l’eccesso delle proteine delle diete, mangiamo proprie proteine, lo sappiamo sulla base di grandissimi studi, su centinaia di migliaia di persone dove si vede che le persone normopeso che mangiamo più proteine, è più facile che ingrassano con buona pace delle diete farlocche le fanno dimagrire intossicandoti con le proteine.
C’è la raccomandazione di fare tutti i giorni un po’ di esercizio fisico e lì è molto chiaro che chi fa esercizio fisico si ammala meno di cancro.
C’è la raccomandazione di basare l’alimentazione quotidiana sui cereali integrali, non industrialmente raffinati, quindi non sulle farine 00, le farine 0, i dolciumi di pasticceria, ma sui cereali integrali, sul pane integrale, sui cereali in chicco, non il riso bianco, i cereali integrali, i legumi, verdure e frutta.
C’è la raccomandazione di limitare le carni rosse e di evitare le carni conservate che da noi vuole dire soprattutto evitare i salumi perché sono legati ai tumori dell’intestino, dell’esofago, stomaco e intestino con un meccanismo complesso ma che deriva soprattutto dalla ricchezza di ferro di queste carni, che il ferro è molto ossidante, il ferro delle carni e favorisce la formazione di sostanze cancerogene nell’intestino. La cosa vergognosa del nostro Ministero della Salute è che nella traduzione italiana che è comparsa sul sito del Ministero della salute, questa raccomandazione di evitare le carni conservate non c’è, può essere stata una svista o può essere stata una scelta(*): temo che sia stata una scelta per non danneggiare l’industria nazionale, ma noi con l’industria nazionale dobbiamo lavorare perché facciano dei prodotti migliori.
Limitate i cibi a alta densità calorica, che sono cibi ricchi di zuccheri e di grassi, sono praticamente tutti i cibi che vengono pubblicizzati in televisione.
Evitate le bevande zuccherate, qui c’è all’altra questione con il Ministro della Salute che recentemente ha proprio contestato la raccomandazione dell’OMS che lo zucchero non sia più del 5% delle calorie totali che mangiamo, dicendo che questa era una base scientifica, ma che ne sa lei della base scientifica, che studi ha fatto per dirlo? Ci sono fior di studi, è vero che ci sono soltanto gli studi degli ultimi 10 anni che documentano proprio perché lo zucchero è un fattore importantissimo, è un determinante importante soprattutto dell’obesità, anche qua c’è il rischio di danneggiare l’industria nazionale. Noi dobbiamo istruire l’industria nazionale a mettere meno zucchero, a pubblicizzare meno zucchero, perché lo zucchero è una sostanza nociva e si può abolire totalmente dalla nostra dieta, anzi che è meglio abolire totalmente dalla nostra dieta.
Evitate i cibi ricchi di sale, ma questo vale in particolare per chi ha un’alimentazione ricca di carne perché la carne dà già molto sodio, se una ha un’alimentazione prevalentemente vegetariana ci vuole il sale per la buona salute.
C’è una raccomandazione sull’alcol che dice di stare attenti, limitare. Per la prevenzione del cancro è proprio meglio non bere le bevande alcoliche.
C’è una raccomandazione sull’esposizione al sole, dicendo di limitare le esposizioni prolungate al sole, fondamentalmente il rischio di melanoma. C’è per le scottature, dobbiamo evitare le scottature solari dei nostri bambini quando li portiamo al mare, l’esposizione prolungata al sole, ma senza scottature non fa aumentare il rischio di questo tumore temibile che è il melanoma maligno.
Rispettate le indicazioni protettive sui luoghi di lavoro, è molto importante che le persone, chiunque faccia qualunque lavoro sia a conoscenza delle sostanze chimiche che ci sono nel suo ambiente di lavoro e se queste sostanze chimiche sono cancerogene o meno.
C’è una raccomandazione sul radon. Il radon è un gas radioattivo che viene emesso dalle pietre da costruzione e anche dal cemento e che si può concentrare nelle nostre case, che è responsabile dei tumori del polmone, si somma all’effetto del tabacco ma anche nei non fumatori aumenta un po’ il rischio di cancro del polmone e si può misurare le concentrazioni di radon nelle abitazioni, quanto più teniamo chiuse bene le finestre ermeticamente per risparmiare sul riscaldamento, tanto meno è ventilato l’appartamento, tanto maggiore è la concentrazione di radon.
C’è la raccomandazione per le donne di allattare al seno e di non usare le terapie ormonali sostitutive in menopausa a meno che ci sia una forte ragione per usarle. Quando c’è bisogno di fare queste terapie, varrebbe la pena di farle utilizzando il progesterone naturale, perché negli studi il progesterone naturale non è associato a un aumento del rischio di cancro della mammella, mentre i progestinici sintetici che l’industria preferisce perché li può brevettare, quindi li può vendere cari sono associati a un aumentato rischio di cancro della mammella,
Si raccomanda di vaccinare i bambini per l’epatite B, per la prevenzione dei tumori del fegato e c’è anche la raccomandazione di vaccinare le bambine per il virus del papilloma umano, qui bisogna però sapere che non è che basti fare la vaccinazione, perché la vaccinazione copre soltanto dai due virus principali, ma c’è un’altra dozzina per cui copre soltanto per il 70% lo stesso anche se si fa la vaccinazione bisogna lo stesso fare i pap-test.
C’è anche una raccomandazione per la diagnosi precoce: partecipare ai programmi organizzati, cioè i programmi che hanno in sé un controllo di qualità per fare una cosa utile senza fare troppo danno per i tumori dell’intestino, della mammella e del collo dell’utero, non per i tumori della prostata, non per i tumori del polmone, per cui non c’è alcuna raccomandazione di fare gli esami di screening.
Queste sono le 12 raccomandazioni del Codice europeo contro il cancro e è bene che siano conosciute, diffuse, appese e che siano tradotte correttamente senza dimenticarne delle parti per conflitti di interesse!
Passate Parola!
Dott. Franco Berrino, epidiemologo presso l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano

Polpettine di lenticchie per vegetariani

Polpettine di lenticchie per vegetariani
Ricetta di
Monica Bianchessi
Difficoltà
facile
Metodo cottura
multipla
Preparazione
20 min.
Tempo totale
40 min.
Tempo cottura
20 min.
Categorie
Finger food
Ricette Vegetariane
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Ingredienti
PER LA PREPARAZIONE
Lenticchie in scatola cotte al vapore
200 g
Maizena
1 cucchiaio
Aglio
1 spicchio
Cumino
1 pizzico
Lievito in polvere
1/2
Semi di sesamo
100 g
Olio extravergine d’oliva
q.b.
Olio di semi di arachide
q.b.
Sale
q.b.
Preparazione
Un modo originale per utilizzare in cucina le lenticchie (fresche o in scatola): delle sfiziose polpettine fritte, aromatizzate al cumino e ricoperte con una panatura di semi di sesamo.
Una ricetta semplicissima e veloce, oltre che un esempio di come, anche utilizzando prodotti da banco come le lenticchie in scatola, si possa dar vita a piatti originali e raffinati.


Passo 1
Scolate le lenticchie dal loro liquido di conservazione e sciacquatele accuratamente.
Raccogliete le lenticchie scolate nel bicchiere del mixer, unite la maizena, l'aglio sbucciato, un pizzio di sale e pepe, il cumino e il lievito.
Frullate, unendo a filo l'olio di oliva necessario a ottenere una crema densa e omogenea
Passo 2
Formate tante polpettine, passatele nei semi di sesamo e friggetele in abbondante olio di semi bollente. Quando sono ben dorate, scolatele e fatele asciugare su carta assorbente da cucina. Condite con un pizzico di sale e servite immediatamente.

Dieta occidentale, Campbell: ‘È una droga, come la cocaina’ I grassi dànno dipendenza al nostro organismo

Il suo è uno stile molto provocatorio, ma il dottor Campbell motiva sempre le sue affermazioni. Secondo l’autore del China Study la dieta occidentale, “è una droga, proprio come la cocaina“, in quanto i grassi, di cui la nostra cucina è ricca dànno dipendenda al nostro organismo. Campbell ha spiegato che non ci sono prove che dimostrano i benefici della dieta vegetale sul nostro organismo:
Mi chiedono spesso se si debba seguire una dieta vegetale al 100% o se basti semplicemente anche l’80% il 90%, o il 95%. Mi sono fatto due idee diverse, perciò vi darò due risposte diverse. Innanzitutto mi piace affidarmi alla scienza e alle prove tangibili pubblicate nei periodici sottoposti a revisione paritaria. Preferisco affidarmi a questo tipo di scienza prima di dare risposte. Non mi sembra però che la scienza possa contare su prove certe secondo cui si debba seguire una dieta al 100 percento vegetale per ottenere benefici positivi“.
Ma, ha continuato il medico, la questione è diversa se uno è già ammalato:
“A chi soffre per esempio di malattie cardiache, diabete, o ha il cancro, suggerisco, dato che le prove lo dimostrano, di seguire una dieta vegetale al 100 percento”.
Questa è la risposta di Campbell dal punto di vista scientifico, ma “vi è anche un altro modo di affrontare la domanda. La dieta occidentake, ricca di grassi, proteine, carboidrati, porta ad una dipendenza fisiologica. Una dieta ricca di grassi è come una droga, proprio come la cocaina, la caffeina, o altre droghe che danno dipendenza. Molte persone in occidente sono assuefatte ad un alto consumo di grassi“.
per vedere il video

Amaranto: 10 ricette per gustarlo al meglio

Vi abbiamo parlato più volte dell'amaranto, un alimento da riscoprire, ricco di proprietò benefiche e in grado di resistere all'erbicida Roundup di Monsanto. Potrete trovare l'amaranto sia nei negozi di prodotti bio che nei supermercati.
Si presenta in chicchi molto piccoli e potrete cucinarlo semplicemente lessandolo come la pasta o il riso, seguendo le istruzioni che trovdrete sulle confezioni. Dopo averlo cotto, potrete utilizzare l'amaranto in numerose ricette

1) Insalata di amaranto con cipolle rosse, cetrioli e legumi

Potrete utilizzare l'amaranto per preparare le vostre insalate estive e primaverili. Potrete condire la vostra insalata di amaranto con cipolle, cetrioli, legumi, come ceci o fagioli, piselli, pinoli, nocciole, feta o tofu, per ottenere un piatto unico davvero ricco. Qui la ricetta completa.
 
 
ricette amaranto
 
fonte foto: myrecipes.com
 
 

2) Pomodori ripieni di amaranto

Possiamo scegliere l'amaranto per la preparazione dei pomodori ripieni in alternativa al classico riso. Per il ripieno dei pomodori potrete abbinare l'amaranto ai vostri ingredienti preferiti, ad esempio mais, piselli o carote, ma anche funghi e zucchine. Qui la ricetta completa.
 
 
amaranto 
fonte foto: nuovaterra.net

 

3) Polpettine di amaranto

L'amaranto è un ingrediente ideale per preparare delle polpette davvero originali e completamentevegetali. Dovrete utilizzare amaranto lessato, una patata piccola cotta al vapore, un po' di peperone per insaporire, paprica e pane grattugiato. Qui la ricetta completa.
 
polpettine di amaranto
 
fonte foto: gata79.myblog.it
 

4) Sformatini di amaranto con noci e uvetta

Da Vegan Blog ecco un'idea golosa per preparare degli sformatini di amaranto alle noci e uvetta. Li potrete insaporire con le cime di rapa tritate e con l'aglio schiacciato. Potrete decorare gli sformatini con dei germogli, ad esempio di semi di lino. Qui la ricetta completa.
 
sformatini amaranto
 
fonte foto: veganblog.it
 

5) Piatto unico di ceci e amaranto

Con l'amaranto e i ceci potrete preparare un piatto unico e ricco di proteine, da condire semplicemente con una spruzzata di limone e con menta e basilico fresco. Potrete aggiungere un cetriolo tagliato sottile, un cipollotto a rondele e un gambo di sedano a fettine. Qui la ricetta completa.
 
piatto unico ceci amaranto
 
fonte foto: nuovaterra.net
 

6) Veg burger di amaranto e lenticchie

Il blog Le Ricette Vegan Facili di Vale spiega come preparare degli ottimi veg burger di amarantoe lenticchie, che saranno perfetti sia come secondo piatto che per farcire i panini per il pranzo al sacco. Oltre agli ingredienti principali vi serviranno soltanto delle carote, delle erbe aromatiche e del pangrattato. Qui la ricetta completa.
 
ver burger di amaranto
 
 

7) Biscotti di amaranto e cioccolato

Amaranto non solo per i primi o i secondi piatti, ma anche per i dolci, come dei biscotti al cioccolato in versione vegan da gustare a colazione o a merenda. Rolling Beans spiega come preparare degli ottimi biscotti all'amaranto e cioccolato. Qui la ricetta completa.
 
biscotti amaranto cioccolato
 
fonte foto: rollingbeans.it
 

8) Amaranto allo zafferano

Ecco ora una versione davvero insolita dell'amaranto, che sostituisce il comune riso per la preparazione di un primo piatto allo zafferano. Per  preparare l'amaranto allo zafferano vi serviranno anche cipolla, sesamo, prezzemolo e zucchine. Qui la ricetta completa.
 
amaranto allo zafferano
 
fonte foto: essenzalimentare.com
 

9) Zuppa di amaranto e zucca

Per preparare questo piatto dall'atmosfera autunnale dovrete attendere la stagone delle zucche. Dovrete lessare l'amaranto e a parte preparare la zucca, che potrete cuocere insieme ad altri ortaggi, ad esempio carote, cipolle o porri. Poi potrete unire i due ingredienti o servirli in piatti separati, da mescolare a piacere. Qui la ricetta completa. 
 
zuppa amaranto zucca
 

10) Riso e amaranto alle verdure

Un'ultima idea per cucinare l'amaranto. Potrete abbinarlo al riso per la preparazione di un primo veloc e nutriente da arricchire con le verdure, ad esempio con delle carote e delle cipolle, aggiungendo uno spicchio d'aglio per insaporire il tutto. Qui la ricetta completa.
 
riso e amaranto alle verdure
 
fonte foto: cucinadellanima.it

MAL DI GOLA? VUOI UN RIMEDIO NATURALE, SENZA FARMACI? SAI CHE IL SUO EFFETTO E’ IMMEDIATO? LEGGI QUI: SERVONO MIELE, LIMONE E ZENZERO. ECCO COME FARE

Cibo e rimedio: Miele, limone, zenzero e anice stellato per combattere tosse e virus
In questo periodo molte persone che conosco sono affette da influenze e dai loro fastidiosissimi effetti sull’apparato respiratorio: tosse e raffreddori che non vogliono andarsene anche per molto tempo. Voglio condividere con voi un rimedio facile da preparare e che  io tengo a portata di mano per utilizzarlo in caso di (malaugurata) necessità. Tra l’altro ha un sapore buonissimo!!
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Il preparato per tisana antinfluenzale istantanea. 
La ricetta è molto popolare in america, ma viene dall’Asia, e prevede 3 ingredienti: zenzero, limone e miele. Zenzero e limone sono rimedi classici ricchi di vitamine, sostanze digestive, e antibatteriche.  Il miele è un grande alleato della nostra gola e contiene sostanze antibatteriche che leniscono tosse, catarro e apparato digerente. Io l’ho personalizzata aggiungendo qualche frutto di anice stellato (Illicium verum) che aiuta a contrastare i sintomi quali nausea, dolori gastrointestinali e i problemi digestivi, oltre ad essere un forte antiinfiammatorio ed antibatterico (aiuta ad uccidere i virus influenzali). Ha inoltre proprietà espettoranti e aiuta a calmare la tosse.   Ma potete tranquillamente omettere questo ingrediente se prendete farmaci, sapete di essere sensibili a questa spezia.
 INGREDIENTI:
1 vasetto di vetro sterilizzato da 0,25l
1 pezzetto di zenzero
1 limone bio (si usa anche la buccia)
4 frutti di anice stellato
Miele fino a riempire il barattolo.
Il miele deve essere liquido, se quello che avete in casa è cristallizzato scaldatelo a bagnomaria e in pochi minuti diventerà tale. Io ho usato un miele di castagno, ma qualunque tipo va bene. Quando lo trovo uso quello di timo, che contiene timolo, un altro principio attivo efficace per combattere tosse e batteri.
Tagliate il limone a fette sottili ed eliminate i semi e le due estremità. Pelate e tagliate a fettine anche lo zenzero. Dopo aver versato uno strato di miele nel vasetto iniziate a disporre a strati limone, zenzero, anice stellato e di nuovo miele. Il miele deve riempire completamente gli spazi, fate uscire eventuali bolle d’aria spingendo qua e la.
Una volta terminato di riempire il vasetto chiudetelo e tenetelo sempre in frigo. Aspettate almeno 3 o 4 giorni prima di utilizzarlo. La buccia del limone contiene pectina, che  trasformerà il suo succo, insieme al miele, in una gelatina che a cucchiaini va sciolta direttamente nell’acqua calda (non bollente) quando volete una tisana che vi dia sollievo.
Si conserva in frigo per più di un mese, ma l’unico motivo per buttarlo dovrebbe essere la comparsa di muffe.
Mi raccomando, il miele può contenere i batteri del botulino, non va quindi somministrato ai  lattanti e in generale ai bambini fino ai 6 mesi.

Topinambur, l’alimento che combatte il diabete

Il topinambur, Helianthus tuberosus, è un tubero dal sapore di carciofo e dall’aspetto molto simile a quello delle patate e svolge varie azioni che portano benefici al nostro organismo. Oltre a riequilibrare la flora intestinale e ridurre la formazione di gas, il topinambur è anche in grado di contrastare il diabete, come dimostrato da vari studi. Leggiamo sul Corriere.it:
è conosciuto anche come “patata americana” o “tartufo di canna”. Ha un sapore molto gradevole, simile al carciofo, con una consistenza croccante. Ha un elevato contenuto di inulina, un polisaccaride che viene assorbito solo in piccole quantità dal nostro organismo, dotato di varie azioni positive soprattutto nel riequilibrare la flora batterica intestinale e ridurre la formazione di gas. E’ una fibra alimentare e come tutte le fibre è molto indicato nella dieta delle persone affette da diabete perchè rallenta l’assorbimento degli zuccheri, abbassando il picco di glucoso nel sangue dopo i pasti. Riduce anche l’assorbimento del colesterolo. L’assunzione di acqua in abbondanza unendosi a questo polisaccaride aumenta il senso di sazietà, spingendo quindi a mangiare meno. Oltre al topinanbur tutte le verdure devono essere assunte in abbondanza, non solo per l’elevato contenuto di vitamine, ma perchè hanno un basso contenuto calorico, danno sazietà e per il loro contenuto di fibre riducono l’assorbimento degli zuccheri, permettendo di limitare le escursioni della glicemia dopo il pasto“.
Il topinambur può essere cucinato in vari modi, potete fare delle chips, o della crema, oppure può essere impiegato nella preparazione di risotti, come quello che vi riportiamo di seguito:
Risotto con Topinambur: ingredienti
risotto-topinambur
280 g di riso
500 g di topinambur
2 cucchiai di vino bianco secco
q.b. di sale
q.b. di pepe
1 ciuffo di Prezzemolo
600 ml di brodo vegetale
30 g di pecorino
1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva
Preparazione
1) Lavare, spazzolare e pulire i topinambur come riportato su QUESTO VIDEO.
2) Tagliare i topinambur a cubetti e, man mano che si preparano, tuffarli in una soluzione di acqua e succo di limone per prevenire l’ossidazione.
3) Scaldare una casseruola, dunque aggiungere un filo d’olio e far rosolare i dadini di topinambur, ben scolati dall’acqua di ammollo.
4) Salare e pepare a piacere, dunque sfumare con un po’ di vino bianco secco, mantenendo una fiamma sostenuta per favorire l’evaporazione dell’alcool. Abbassare la fiamma, coprire la pentola con il coperchio e far cuocere dolcemente per 10-15 minuti, mescolando spesso. Se necessario, aggiungere un po’ di acqua calda o di brodo vegetale durante la cottura.
5) Nel frattempo, portare ad ebollizione il brodo vegetale.
6) Quando i topinambur sono pronti, alzare la fiamma, unire il riso e tostarlo per alcuni minuti.
7) Una volta tostato, aggiungere un paio di mestoli di brodo bollente e mescolare. Continuare in questo modo, idratando il riso spesso ma poco per volta, per 12-15 minuti o fino a quando il risotto sarà morbido e cremoso. Per la cottura ideale, rispettare i tempi suggeriti in confezione.
8) Pochi minuti prima del termine della cottura, togliere il coperchio, alzare la fiamma per far asciugare il liquido in eccesso ed insaporire con una grattugiata di pecorino romano. Spegnere il fuoco ed aromatizzare con prezzemolo fresco e pepe macinato al momento.
9) Servire subito

omega 3

IN BASE A UN NUOVO STUDIO APPARSO DI RECENTE SULL’AMERICAN JOURNAL OF CLINICAL NUTRITION
E’ stato confermato che l’assunzione di omega-3 si può ricavare più facilmente da fonti vegetali che da diete a base di pesce. Una buona notizia per tutte le specie marine a rischio estinzione, ma anche per chi ha scelto un’alimentazione vegetariana o vegana. Vegetariani e vegani provvederebbero autonomamente alle proprie necessità di acidi grassi essenziali omega-3 a lunga catena (presenti nel pesce) ricavandoli dagli acidi grassi omega-3 vegetali, quindi senza dover introdurre nella propria dieta la carne di pesce. Tali grassi sono importanti per il buon funzionamento dei meccanismi metabolici. È già noto da tempo come gli omega-3 si possano ricavare molto più facilmente da fonti vegetali, come noci, semi di lino e olio di semi di lino, piuttosto che dal pesce (che ne contiene decisamente meno di quanto si crede), ma questo nuovo studio rende ancora più evidente come la fonte privilegiata di questi acidi grassi essenziali sia proprio quella vegetale. Il Dr. Welch e la sua equipe hanno analizzato dapprima 14.422 uomini e donne dai 39 ai 78 anni all’interno dello studio EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition) e successivamente hanno selezionato 4.902 soggetti nei quali erano stati misurati i livelli plasmatici dei PUFAs (polyunsantured fatty acids: acidi polinsaturi, cioè omega-3 e omega-6).
L’ACIDO ALFA-LINOLENICO “ALA”
(precursore degli acidi grassi omega-3 a lunga catena) una volta introdotto nel nostro organismo con l’alimentazione, viene metabolizzato e trasformato in EPA e DHA, entrambi votati alle fondamentali funzioni organiche quali la formazione delle membrane cellulari, lo sviluppo e il funzionamento del cervello e del sistema nervoso periferico, la produzione di eicosanoidi che regolano la pressione arteriosa, la risposta immunitaria ed infiammatoria. Lo studio ha mostrato come, a fronte di una minore introduzione di omega-3 attraverso la dieta tipica dei vegetariani/vegani, se paragonata a chi consuma pesce in quantità (con una percentuale che va dal 57% all’80 % di differenza), i livelli di EPA e DHA sono risultati essere pressoché uguali nei due gruppi di campioni studiati. Ci sarebbe dunque – spiegano i ricercatori – una “efficienza di conversione” in acidi grassi omega-3 a lunga catena significativamente maggiore nei vegetariani/vegani rispetto a coloro che consumano pesce.
E’ UN DATO IMPORTANTE
Che, oltre al significato etico, getta una luce positiva anche sul futuro delle specie marine selvatiche che, pericolosamente depauperate, sono destinate ad estinguersi. L’EPIC rappresenta il più vasto studio di popolazione condotto sui livelli di ALA e sulla conversione in EPA e DHA e, se questi risultati saranno supportati da ulteriori studi, cambieranno le raccomandazioni per la Salute pubblica, il che avrà un effetto positivo anche sulla preservazione delle specie marine. Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana – SSNV si prefigge di fornire ai professionisti della salute e alla popolazione generale informazioni corrette sulla nutrizione a base di cibi vegetali (c.d. plant-based nutrition) e sui suoi rapporti con la salute.
Fonte: ilcambiamento.it  – ilfattaccio.org

lunedì 22 dicembre 2014

Carenza di potassio: sintomi e rimedi naturali

Carenza di potassio: sintomi e rimedi naturali
Martina Pugno

Anche per la carenza di potassio possiamo trovare una serie di rimedi naturali più o meno conosciuti, facilmente praticabili: vediamo quali sono.

Il potassio è parte del nostro organismo, con una percentuale pari al 5%: si tratta di un elemento importantissimo per la salute dell'uomo, che non deve mai mancare all'interno di una dieta equilibrata. Infatti svolge alcune funzioni fondamentali per il corretto funzionamento del corpo: regola la contrazione muscolare agendo sul ritmo cardiaco e la pressione arteriosa, agisce sul sistema nervoso e regola la diuresi contrastando la ritenzione idrica.



LEGGI ANCHE: 10 alimenti ricchi di potassio

Il potassio è particolarmente importante in fase di crescita, dal momento che favorisce lo sviluppo dei tessuti; inoltre, questo prezioso minerale regola la sintesi delle proteine e la produzione dell'insulina, pertanto sue eventuali carenze devono essere contrastate. Per riconoscere l'insorgenza di un livello di potassio insufficiente a garantire un ottimale stato di salute, occorre prestare attenzione ad alcuni sintomi: un senso di debolezza generalizzato e di stanchezza, crampi, perdita di tono muscolare, fino a fragilità delle ossa, ipertensione, scarsa lucidità e riflessi rallentati.



Solitamente, la normale dieta di un individuo adulto è in grado di offrire il quantitativo di potassio necessario, tuttavia una dieta ricca di prodotti da forno e di alimenti ricchi di sale, come formaggi e salumi, possono contribuire a ridurre il livello di potassio presente nell'organismo. Per ripristinare le condizioni di salute ottimali i rimedi naturali ci sono: si può agire direttamente sull'alimentazione, modificandola in modo tale da reintrodurre le quantità di potassio ideali su scala quotidiana.

Scopri le altre guide sulle carenze di vitamine:

carenza di zinco
carenza di ferro
carenza di vitamina C
carenza di vitamina B12
La buona notizia, in questo caso, è che gli alimenti ricchi di potassio sono molti: frutta e verdura in particolare, con elevate concentrazioni riscontrabili in patate, verdura a foglia larga, banane, albicocche, agrumi, prugne, fichi, pesche, uva. Il potassio è presente anche in alcuni tipi di carne, come il pollo, nel pesce, nei cereali integrali e nei legumi, con particolare concentrazione nella soia. Per quanto riguarda il consumo di verdura, vanno prediletti i piatti crudi o comunque poco elaborati, per evitare la dispersione del potassio contenuto.

Durante il periodo invernale, una buona alternativa alla frutta già citata è costituita dalla frutta secca: mandorle, noci, nocciole, pistacchi e arachidi possono contribuire al raggiungimento delle quantità di potassio indicate per la salute dell'organismo. La carenza di potassio deve comunque essere tenuta sotto controllo tramite consulto medico, e potrà necessitare anche di integratori naturali, da assumere per un periodo limitato di tempo.

mercoledì 17 dicembre 2014

Olio di canapa

LE PROPRIETA' DELL'OLIO DI SEMI DI CANAPA: dai rari omega 3 ed omega 6, alle vitamine E, B1 e B2, fino al suo uso terapeutico
L'olio di semi di canapa, è un prodotto ottenuto dalla spremitura a freddo dei semi delle piante del genere Cannabis Sativa. Insieme alle noci, ai semi di lino e ai relativi oli, l'olio di semi di canapa è una delle poche fonti alimentari ricche del prezioso acido alfa-linolenico.
L'acido linolenico è uno degli acidi grassi essenziali e appartiene al gruppo degli Omega 6. E' uno dei due acidi grassi essenziali che gli esseri umani e altri animali devono assumere con gli alimenti per mantenere uno stato di buona salute; ciò perché gli organismi lo richiedono per i vari processi biologici, ed anche perché non può essere sintetizzato, in modo endogeno, dagli stessi organismi ma occorre assumerlo con gli alimenti.
Proprietà

Nell'olio di semi di canapa troviamo i rari acidi grassi essenziali di tipo omega 3 e omega 6; il rapporto tra omega 6 e omega 3 è di 3 a 1. Oltre all'omega 3 e all'omega 6, contiene anche la vitamina E, vitamina B1, vitamina B2 e altre. Il livello di THC è molto basso, meno di una parte per milione.
Fino ad oggi non si è verificato nessun tipo di effetti collaterali derivanti dall'assunzione di olio di semi di canapa, però si sono verificati gli effetti benefici sulla salute, sia per i bambini che per gli adulti, nella prevenzione e nel trattamento delle malattie la cui base è infiammatoria.
Nell'olio di semi di canapa troviamo anche discrete quantità di vitamina A ed E (antiossidanti naturali), PP, e C. L'olio di semi di canapa ha un odore e un sapore gradevole e può essere utilizzato per condire insalata, pasta, pesce ed essere introdotto nell'uso quotidiano al posto degli altri oli di semi.
Uso terapeutico

L'olio di semi di canapa è principalmente un valido antinfiammatorio. Ne è stata inoltre dimostrata l'efficacia per la cura di diverse patologie.
Colesterolo
L'uso quotidiano di olio di semi di canapa (circa 4/5 cucchiaini al giorno) fa diminuire rapidamente gli eccessivi livelli nel sangue di colesterolo LDL (quello "cattivo") e di colesterolo totale, riducendo così anche il rischio di trombosi e abbassa, inoltre, i livelli di trigliceridi nel sangue.
Malattie cardiovascolari
L'assunzione dell'olio di semi di canapa, in sostituzione di altri olii, aiuta a prevenire e a ridurre l'arteriosclerosi ed altre malattie cardiovascolari perché mantiene più elastiche le pareti dei vasi sanguigni ed evita l'accumulo di grasso nelle arterie.
Malattie ossee e infiammazioni
Viene usato anche per la prevenzione e per la cura dell'artrosi e dell'artrite reumatoide e di altre malattie infiammatorie come l'infezione cronica della vescica, la colite ulcerativa, il trattamento del colon irritabile e della malattia di Crohn.
Sindromi ginecologiche e neurologiche
Utilissimo per la sindrome premestruale e nella menopausa; combatte l'osteoporosi e viene impiegato per curare problemi di apprendimento, deficit della memoria, difficoltà di concentrazione e mancanza di attenzione, depressione cronica e depressione post-parto.
Pneumopatie
L'olio di semi di canapa è impiegato nella cura di malattie asmatiche e affezioni respiratorie, sia delle basse che delle alte vie respiratorie.
Malattie della pelle
Data la sua potentissima azione antinfiammatoria, quest'olio è ottimo per molti problemi della pelle come: psoriasi, vitiligine, eczemi, micosi, irritazioni da allergie, dermatiti secche e per tutte le infiammazioni o irritazioni localizzate. Può inoltre migliorare le condizioni della pelle affetta da acne. Oltre che all'assunzione per bocca, si applica anche direttamente sulla zona da trattare per ridurre i pruriti e le infiammazioni. Efficace anche per la cura dei funghi alle unghie (onicomicosi).
Per l'olio di semi di canapa, come per tutti gli oli vegetali, è importante la qualità dei semi, la spremitura a freddo, la conservazione in ambiente fresco e buio per evitarne l'ossidazione e l'irrancidimento. Inconvenienti questi ultimi che vengono evitati anche con l'uso di contenitori di vetro scuro e mantenendo la bottiglia in luogo fresco o nel frigo dopo l'apertura