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giovedì 20 ottobre 2016

Lenticchie: perché mangiarle

Piccole, tonde e di sfumature che hanno il colore dell’autunno inoltrato: le lenticchie sono i semi di una pianta leguminosa che – come testimoniano numerosi reperti archeologici – venivano coltivate già anticamente in Asia, specialmente nella zona dell’odierna Siria. Grazie al loro elevato potere nutritivo, questi legumi venivano considerati in passato “la carne dei poveri”, in epoche in cui il consumo di carne era riservato agli strati più abbienti della popolazione. Varietà Esistono diverse varietà di lenticchie, tra le quali spesso risulta difficile orientarsi; vediamo insieme le più comuni e facili da cucinare. Lenticchie marroni Sono le lenticchie più comuni, note e utilizzate nella cucina italiana; rappresentano il simbolo delle festività natalizie anche se – per fortuna – da diverso tempo il loro consumo non è più confinato al periodo in prossimità del Natale. Si prestano ad essere servite da sole, magari in umido, ma anche per la preparazione di ottimi condimenti per la pasta e il riso. Lenticchie verdi di Altamura Originaria della Puglia, questa lenticchia si presenta di colore verde scuro e di grandi dimensioni (non a caso, è conosciuta anche come “lenticchia gigante”). Inizia la sua ascesa commerciale negli anni ’30 e, dopo un periodo di arresto negli anni ’70, oggi sta vivendo la sua rinascita. Lenticchie rosse Sono uno dei pochi legumi che non necessitano di ammollo prima di essere cucinati: questo perché in commercio sono reperibili per lo più nella versione decorticata, ovvero privata della buccia esterna, dura e coriacea, che aumenta i tempi di cottura negli altri legumi secchi. È  nota anche come “lenticchia egiziana”. LEGGI ANCHE: Lenticchie rosse, proprietà e come cucinarle Perché mangiarle 1- Sono ricche di ferro e di altri minerali: come tutti i legumi, le lenticchie sono ricche di minerali. In particolare, nonostante il loro contenuto di ferro sia inferiore a quello della carne, risulta comunque più facilmente assimilabile. Il ferro si divide in due forme: “eme”,  di facile assimilabilità, che costituisce però solo il 40% del ferro delle carni; ferro “non-eme”, più difficilmente assimilabile, che costituisce invece il 60% del ferro contenuto nelle carni e la quasi totalità del ferro contenuto nei vegetali. Per ovviare al problema della difficoltà di assorbimento di ferro dalle lenticchie (e dai vegetali in genere), è consigliabile associarne il consumo ad alimenti ricchi di vitamina C. (fonte: scienzavegetariana.it) 2- Sono facilmente digeribili ed estremamente energetiche: le lenticchie sono tra i legumi più facilmente digeribili in assoluto; in più, un piatto di lenticchie da 100 g apporta circa 290 kcal, con un apporto minimo di lipidi (circa 1 g). 3- Sono un’ottima fonte di proteine vegetali: per gli sportivi ma anche per chi segue un’alimentazione vegetariana o vegana, le lenticchie dovrebbero rappresentare il punto di riferimento per l’assunzione di proteine, di cui sono molto ricche; sono da preferire alla carne perché, a parità di contenuto proteico, contengono pochi grassi e zero colesterolo. 4- Proteggono dalle malattie cardiovascolari: grazie al loro elevato contenuto di antiossidanti, questi legumi sono un alleato del cuore e lo proteggono dalle malattie. In più, sono ricche di fibre solubili, che contribuiscono a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo nel sangue. 5- Sono amiche dell’intestino: le lenticchie, come gli altri legumi, sono un alleato importante per liberarsi della stipisi. Il loro tegumento esterno, infatti, ha potenti proprietà lassative.
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