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domenica 14 dicembre 2014

Curcuma e miele antibiotico naturale

Curcuma e miele: potente antibiotico naturale contro freddo e mal di gola


Molti di noi conoscono alla perfezione lacurcuma e le sue innumerevoli proprietà. Abbiamo visto come possa essere utilizzata per combattere i dolori e l'artrite, come sia capace di curare e prevenire il diabete. Abbiamo anche visto il Golden Milk, un'importante ricetta utile acombattere i dolori muscolari e il mal di gola, grazie all'azione antinfiammatoria della curcumina.

Pochi, però, conoscono il potere della curcuma abbinata al miele.

Il miele è da sempre considerato un antibiotico naturale. Se associato alla cannella, poi, può avere numerosi effetti benefici, utili per combattere, ad esempio: artrite, raffreddore e mal di gola.

Cosa possiamo ricavare allora, unendo il potere antibiotico del miele a quello antinfiammatorio della curcuma?

La prima cosa che possiamo dire è che questo miscuglio genera un potente antibiotico naturale che non solo distrugge i batteri che causano le più comuni malattie, ma favorisce anche le difese naturali del nostro organismo.

A differenza dei comuni antibiotici sintetici, questa sorta di farmaco naturale non ha alcun effetto negativo sulla microflora intestinale.

La curcuma, lo ricordiamo, contiene un potentissimo principio attivo che prende il nome di curcumina, capace di raggiungere più di 150 potenziali attività terapeutiche, tra cui leproprietà antiossidanti, anti-infiammatorie e anti-cancro. Il consumo di curcuma e mielemigliora significativamente la digestione e aumenta l'attività della flora intestinale.

Nella medicina Ayurvedica è uno dei più utilizzati rimedi tradizionali utili per combattere il freddo. Ai primi sintomi di mal di gola o malattie da raffreddamento, potreste decidere di ricorrere a questo "miele d'oro". Una volta preparata la miscela, potrete conservarla tre giorni, il tempo necessario per veder sparire i sintomi del vostro malessere.

Per realizzarla vi servono semplicemente: 100 grammi di miele e 1 cucchiaio di curcuma in polvere. Mescolate bene i due ingredienti e conservateli in un barattolo.

Ai primi segni di raffreddamento, prendete: durante il primo giorno mezzo cucchiaino della miscela ogni ora; durante il secondo giorno ogni due ore e durante il terzo giorno la stessa dose, solo tre volte al giorno.

Potete aggiungere questa miscela nel tè o in altre bevande calde.

La curcuma fluidifica il sangue e riduce la pressione sanguigna. Da prestare attenzione se si soffre di diabete.

La curcuma, inoltre, non dovrebbe essere assunta in caso di malattie epatiche o alle vie biliari.

Se questo rimedio viene assunto prima dei pasti, agisce sull'apparato digerente. Durante i pasti, su quello respiratorio.

L'alternativa

Esiste anche un'alternativa molto interessante a questa ricetta che vede l'aggiunta di zenzero, pepe e una spruzzata di limone.

Ecco gli ingredienti:

120 grammi di miele2 cucchiai di zenzero grattugiato2 cucchiaini curcuma in polvere1 limonepepe nero

Mescolate tutti gli ingredienti e conservate.

Questa alternativa unisce al potere antinfiammatorio e antiossidante della curcuma, quello dello zenzero che disintossica, aiuta la digestione e combatte i dolori articolari. Il pepe serve poi per aumentare la biodisponibilità della curcumina, come abbiamo visto in un nostro precedente articolo.

Anche in questo caso, la soluzione può essere consumata sciolta in una bevanda calda a piacere.

giovedì 4 dicembre 2014

Umeboshi

Le umeboshi, famose prugne giapponesi, sono in realtà una varietà di albicocche che crescono sia in Cina che in Giappone. All'inizio dell'estate vengono raccolti i frutti ancora verdi, fatti essiccare e messi sotto sale in barili di legno. Durante i successivi 6/12 mesi, si lasciano macerare le prugne avvolte da foglie di shiso (Laminaria Purpurea), la pianta che dona loro quel caratteristico colore rosso. Curiosità Le umeboshi sono state soprannominate anche "le prugne dei miracoli", grazie alle loro straordinarie proprietà benefiche. Yuto Nagatomo, un calciatore giapponese, ha dichiarato che il merito della sua resistenza fisica è dovuto alle prugne giapponesi ricche di acido citrico: aiutano a smaltire la fatica. Inoltre pare che un nocciolo di umeboshi succhiato per 3-4 ore aiuti a curare il mal di gola Proprietà Le umeboshi hanno proprietà antipiretiche, astringenti e benefiche per tutto il corpo. Usate per problemi digestivi (nausea, acidità di stomaco, indigestione), raffreddori, febbre, problemi intestinali (dissenteria, colite), aiutano anche la pulizia del fegato e dei reni grazie all'alta concentrazione di sostanze come calcio, ferro e fosforo. Gli effetti benefici di questo frutto derivano principalmente dalla combinazione tra acido citrico e sale, valido aiuto contro la stanchezza, la debolezza e i problemi di circolazione. Come usarle Dalla fermentazione delle prugne si ricava anche l'acidulato di umeboshi, detto anche aceto di umeboshi: si tratta di un condimento molto salato di colore purpureo, che può essere utilizzato al posto dell'aceto oppure così come la salsa di soia. Le prugne giapponesi si prestano per diversi utilizzi. In cucina l'acidulato, o le stesse prigne, si possono usare come condimento per insalate, verdure cotte, oppure semplicemente nell'acqua di cottura al posto del sale per aggiungere un tocco di sapore e rendere i cibi più digeribili. Per sfruttare le sue proprietà curative, invece, si può sciogliere la sua polpa in acqua bollente. Dentro i noccioli di umeboshi si trovano semi commestibili, che possono essere arrostiti in forno e ridotti in polvere. Per i Vegolosi, un antico proverbio giapponese dice: "Se avete voglia di bere acqua, prendete un'umeboshi e la vostra sete passerà".

il miso

Il Miso potente alcalinizzante

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Il miso è una pasta composta di sola soia, o con cereali (riso o orzo) e sale marino, sottoposto a fermentazione lattica per più di un anno.
E’ uno degli alimenti più antichi in Cina e Giappone, è oggi apprezzato da alcuni anni anche in Europa.
Ci sono tre tipi di miso:
  1. Il miso di sola soia, al quale occorrono almeno 2 anni per arrivare a maturità.
  2. Il miso di orzo, la sua fermentazione è più attiva di quella del miso di soia e per questo fermenta in uno/ due anni.
  3. Il miso di riso, dalla fermentazione ancora più rapida, in 12/18 mesi. E’ un miso molto dolce e per questo si usa principalmente per la preparazione di dolci.
 Il miso è un alimento eccezionale ricco di proteine( 20 %), di vitamine del gruppo e di lecitina.
Tratto da La cucina naturale di Claude ed Emmanuelle Aubert Ed. RED
Il miso è stato introdotto in Italia dai pionieri della macrobiotica, in Giappone, da secoli viene utilizzatao quotidianamente.
“La fermentazione è una forma di predigestione che rende gli alimenti più digeribili e può aiutare la nostra flora intestinale a fornire enzimi utili alla digestione.”
Consumato tutti i giorni è utile ed efficace per rafforzare e regolare l’intestino e la flora intestinale”.
Gli orientali lo considerano uno dei segreti della buona salute e della longevità.
Le proprietà di questo alimento stanno:
  • nella ricchezza dei fermenti vivi forniti all’organismo, che aiutano a risolvere i problemi digestivi,
  • nelle qualità energetiche, grazie alla lunga fermentazione,
  • nella capacità di smuovere i ristagni nell’intestino,
  • oltre ad intervenire sui punti di dilatazione o di gonfiore.
Martin Halsey scherzosamente illustra gli effetti del miso nell’organismo così:”Immaginate un esercito di piccoli giapponesi con spazzole e spugne, che puliscono tutto il tratto intestinale con grande vigore, rimettendo a posto l’intestino e l’intero tratto digestivo”.
Il miso può essere paragonato ad un dado vegetale, che si aggiunge solo a fine cottura, nelle minestre, stufati, e in varie salse e condimenti per verdure e cereali.
Il miso preparato senza cereali, è il famoso Hatcho Miso, consumato tradizionalmente dalla famiglia imperiale.
In Italia oggi il miso più usato è quello d’orzo, che abbina proprietà curative ad un leggero gusto.
Il miso è un potente alcalinizzante, ricco di enzimi attivi che stabilizzano lo stomaco e alcalinizzano il sangue, liberano la mente e fanno passare il mal di testa.
Questo alimento è quindi utile per contrastare gli effetti di un’alimentazione ricca di carne e alimenti acidificanti.
Oggi viene prodotto anche in Italia di ottima qualità; il consiglio è di utilizzare miso non pastorizzato e di qualità biologica.

venerdì 14 novembre 2014

La truffa dell' olio

La truffa dell'olio: come ti trasformo l'olio di semi in extravergine d'oliva!

Con una produzione di olio in calo del 50% secondo la Coldiretti, la questione della qualità del prodotto è sempre più attuale. Il prezioso liquido, emblema della cucina mediterranea, sotto accusa. Scopriamo da dove, effettivamente, deriva l'olio d'oliva che consumiamo tutti i giorni.


Considerato l'"oro liquido" della tradizione culinaria del nostro paese, l'olio d'oliva è sicuramente uno degli alimenti più diffusi sul nostro pianeta. Ma proprio l'olio extra vergine di oliva italiano, noto quale prodotto altamente genuino e di origine controllata, sta iniziando a perdere la sua consolidata fama a causa di varie inchieste il cui scopo è quello di scoprire la reale provenienza dell'olio commercializzato dalla grande distribuzione. Ma perché ci si prende la briga di indagare l'origine di un prodotto così comune e naturale?

Spagna, Grecia, Tunisia, Marocco. Sono i principali paesi dai quali importiamo olio. E quell'olio  –  lo hanno accertato in questi tre anni indagini giudiziarie concluse con massicci sequestri  –  in alcuni casi viene manipolato, miscelato e reimbottigliato in modo fraudolento. Mischiato con olio italiano. Corretto per lo più con beta-carotene (per mascherare il sapore) e clorofilla (per modificarne il colore). E venduto infine con etichetta "extravergine made in Italy". Olio di semi e olio di sansa sono le "basi" più utilizzate dai furbetti della tavola, per lo più sono imbottigliatori. Tecnicamente il vizietto si chiama adulterazione e contraffazione. È una scelta sleale alla quale ricorrono prevalentemente le aziende di grandi dimensioni. Questo è quello che ha scatenato l'ira del NewYork Times Olio italiano ma solo sull'etichetta, ecco la truffa che indigna l'America.


PROPRIO ITALIANO?
Cominciamo con il considerare che l'80% dell'olio d'oliva utilizzato in Italia (uno dei maggiori paesi consumatori) è composto da olio di importazione derivante da Spagna, Tunisia, Grecia e che, quindi, solo il 20% del prodotto venduto dalle note ditte nazionali è effettivamente di origine italiana, in netto contrasto con quanto dichiarato in etichetta.
Ma, vi chiederete, come è possibile riportare in etichetta il falso senza incorrere in un illecito. Semplice: conformemente ad un recente regolamento europeo, è sufficiente, affinché un olio sia considerato italiano, che venga prodotto con olive spremute in Italia anche se provenienti da coltivazioni estere. Come si dice: "fatta le legge, trovato l'inganno".
Ecco che ci ritroviamo quotidianamente a consumare olio di marche conosciute e diffusamente pubblicizzate ma per la maggior parte di origine extracomunitaria (di qualità decisamente inferiore rispetto a quello nostrano) completamente ignari del raggiro di cui siamo vittime. L'unico modo per sottrarsi a quest'ultimo consiste nell'acquistare solo olio extravergine di oliva che riporti la denominazione "d.o.p.", sigla che sta per "denominazione di origine protetta", qualifica in grado di garantire relativamente alla zona di produzione e di lavorazione del prodotto.


DI OLIVA O DI ALTRO?
Come conseguenza della pratica riguardante l'importazione nel nostro paese di olio d'oliva, viene a galla un'ulteriore inquietante questione che, ancora di più, ingarbuglia la già difficile scelta del consumatore di questo prodotto.
Parliamo della frequente pratica delle contraffazioni grazie alla quale accade spesso che giunga in Italia olio targato come olio d'oliva ma che nei paesi d'origine era tutt'altro. Questa scellerata consuetudine viene attuata per mezzo delle cosiddette "triangolazioni", ossia manovre durante le quali navi che trasportano olio di semi proveniente da paesi extracomunitari fanno sosta in un porto comunitario dopodiché giungono in Italia con un carico "prodigiosamente" trasformato in olio di oliva.


2014, anno nero per le olive.
Intanto la Coldiretti scatta una fotografia drammatica sulla campagna olivicola in via di conclusione nel nostro Paese, fortemente penalizzata dall'anomalo andamento climatico e dall'attacco di fitopatie che, mai come quest'anno, hanno compromesso i raccolti. L'associazione degli agricoltori ha calcolato infatti per il 2014 un calo della produzione nazionale del 30%, pari a 300mila tonnellate. A risentirne maggiormente sarà il Centro-Nord, con cali del raccolto tra il 35 e il 50 per cento. Anche al Sud la situazione è difficile sia in Calabria che in Puglia, che è la principale regione di produzione.
"Con questo scenario - spiega l'associazione dei coltivatori diretti - il mercato europeo dell'olio di oliva, con consumi stimati attorno a 1,85 milioni di tonnellate, rischia di essere invaso dalle produzioni provenienti dal Nord Africa e dal Medio Oriente che non sempre hanno gli stessi requisiti qualitativi e di sicurezza. Un rischio che riguarda soprattutto l'Italia, che è il principale importatore mondiale di olio per un quantitativo pari a 460mila tonnellate".


Come si trasforma l'ol

mercoledì 12 novembre 2014

Resoconto ultima riunione

PER CHI NON ERA PRESENTE IERI ALLA RIUNIONE, ABBIAMO PRINCIPALMENTE RIDISTRIBUITO ALCUNI FORNITORI..
IL NODO UN PO' PIU' SPINOSO ERA LA VERDURA, PERCHE' LA SIMO ULTIMAMENTE FA UN PO' FATICA A FORNIRCI ORTAGGI A SUFFICIENZA, QUINDI ABBIAMO PENSATO DI INTEGRARE CON ALTRI DUE FORNITORI: LA COMUNITA' <<INCONTRO>> (SE NON SBAGLIO..) E L'ORTO DI PAOLO DELLA COOPERATIVA <<IN CAMMINO>>, E PER FARE QUESTO C' E' BISOGNO DI UNA PERSONA CHE COORDINI IL TUTTO INFORMANDOSI PERIODICAMENTE SU "CHI HA COSA" E POI RUOTI GLI ORDINI IN BASE ALLA DISPONIBILITA' DEL MOMENTO. LA GLORIA PER OVVI MOTIVI DI LAVORO, CI E' SEMBRATO EVIDENTE CHE NON POTESSE FARLO E QUINDI SI E' GENTILMENTE OFFERTA VOLONTARIA PER QUEST'INCARICO  L'ANTONELLA.
L'IRENE QUEST'ANNO COME E' STATO DETTO NON POTRA' SEGUIRE I DETERSIVI, AVEVAMO PROPOSTO LA MIRIA, VISTO CHE STA' GIA' SEGUENDO L'ORDINE DEL PERCARBONATO E CHE LA MESTICHERIA FA ABBASTANZA DA SE'.... FACCI SAPERE SE ACCETTI.
LA BARBARA SI E' OFFERTA PER TROVARE FINALMENTE UN FORNITORE PER IL TONNO E LA CLAUDIA DI OCCUPARSI DEL PESCE FRESCO (SOLO PERCHE' C'E' SCAPPATO DETTO CHE IL PESCIAROLO E' DISCRETO!)
LA LAURA OLTRE CHE PER LE ARANCE SI INFORMAVA SU L'OLIO... (CHI SAPESSE DI QUALCUNO CHE CE L'HA BEN VENGA!)
DOPO QUESTO CAPPELLO, ELENCO DI SEGUITO LA LISTA DEI REFERENTI PER NON CREARE CONFUSIONE, VISTO CHE C'E' STATO QUALCHE ALTRO CAMBIAMENTO
 
ANTONELLA      verdura
LETIZIA        la casaccia (carne, latte, formaggio, patate....)
MIRIA         detersivi
MICHELA      mele e kiwi
PATRIZIA     mandorle, noci ( e ordini sporadici da ritirare al mercatino olmi)
VERONICA      carne bianca, vino... (la roba della Gabriella)
CLAUDIA      farina mulino marino
AMANDA       ricotta e pecorino fresco di mengarone  e farina di castagne
MARIATERESA       pesce
SANDRA         legumi di agribosco uova e  gestione blog
GLORIA      tesoriera
BARBARA      tonno etc.
DEBORA E BOYFRIEND      pasta etc. di girolomoni
ANNA      clementine e varie ed eventuali
STEFANIA     miele
GISELA      prodotti mercato equo solidale
LAURA      arance
 
NON SONO IN ORDINE DI IMPORTANZA, MA COSI' COME MI SONO VENUTI IN MENTE, SICURAMENTE MI SARO' SCORDATA DI QUALCOSA, CASOMAI AGGIUNGETE..
P.S. QUEST' ANNO NON ABBIAMO FATTO UN CALENDARIO CON LE SCADENZE DEGLI ORDINI, VISTO CHE POI NON VENGONO MAI RISPETTATI, PER QUESTO E' ANCORA PIU' IMPORTANTE CHE I VARI REFERENTI ( SPECIALMENTE PER GLI ORDINI SPORADICI) SIANO PUNTUALI E SOLLECITI NEL LANCIARE E CONSEGNARE GLI ORDINI OGNI TRE-QUATTRO MESI IN MANIERA DA NON RIMANERE SCOPERTI.
BUONANOTTE AMANDA 

mercoledì 5 novembre 2014

Brioche con pasta madre

Ingredienti per 8 brioche

Per il rinfresco

120 gr di pasta madre solida
100 gr di farina di farro o di frumento
70 ml circa di acqua tiepida

Per l'impasto

400 gr di farina di farro

150 ml di latte di mandorle o acqua
4 cucchiai di olio extravergine
4 cucchiai di sciroppo d'acero (o altro dolcificante naturale)
1 cucchiaino di scorza d'arancia grattugiata (scegliere arance bio)
1 pizzico di cannella in polvere

Pasta madre rinfrescata

Per la farcitura

A scelta tra (per ciascuna brioche):

1 cucchiaino di confettura di frutta
1 cucchiaino di gocce di cioccolato fondente
1 cucchiaino di crema di nocciole
Cannella, cacao e vaniglia in polvere a piacere

Preparazione

1) Rinfrescate la pasta madre. Estraetela dal contenitore di conservazione e trasferitela in una ciotola. Versate circa mezzo bicchiere di acqua tiepida e lavoratela con le dita o con un cucchiaio fino a discioglierla. Unite a poco a poco la farina e iniziate ad impastare fino a riportare la pasta madre alla consistenza iniziale. Suddividetela in due parti uguali e riponetene una in frigorifero nel contenitore di partenza. Lasciate la parte restante di pasta madre, che sarà il lievito per le vostre brioche, nella ciotola e fate trascorrere mezz'ora prima di iniziare l'impasto.

2) Per l'impasto delle brioche unite a poco a poco alla pasta madre rinfrescata la farina di farro, il latte di mandorle (o semplice acqua di rubinetto), un pizzico di sale, un pizzico di cannella, l'olio extravergine, la scorza d'arancia grattugiata e lo sciroppo d'acero. Impastate con energia fino ad ottenere un composto liscio ed elastico, non appiccicoso. Per regolare la consistenza unite, se serve, un po' d'acqua o di farina in più.

3) Per la lievitazione coprite la ciotola con un telo di cotone appena inumidito e lasciate riposare fino al raddoppio del volume dell'impasto. Preferite una lievitazione lunga. Ad esempio preparate l'impasto alla sera per infornare le brioche alla mattina.

4) Infarinate leggermente il piano di lavoro e stendete l'impasto con il matterello formando un grande rettangolo dello spessore di circa 3 millimetri. Suddividete con la rondella tagliapasta in quattro rettangoli lunghi e stretti. Dividete ogni rettangolo in due triangoli tracciando la diagonale. Avrete così ottenuto 8 triangoli.

5) Per farcire le brioche, alla base di ogni triangolo disponete il ripieno, a scelta tra un cucchiaino di confettura di frutta, un cucchiaino di gocce di cioccolato fondente (o mezzo quadratino staccato da una tavoletta di cioccolato), un cucchiaino di crema di nocciole o altra farcitura a vostra scelta. Se volete, a seconda del ripieno prescelto unite anche cannella, cacao o vaniglia in polvere.

6) Date forma alle brioche. Arrotolate i triangoli dalla base verso la punta per formare dei "cornetti". Chiudete bene gli angoli e piegateli leggermente verso l'interno. Se occorre inumidite leggermente i bordi dell'impasto per farli aderire meglio.

7) Disponete le brioche su una teglia ricoperta di carta da forno, ben distanziate una dall'altra. Il consiglio è di lasciarle riposare ancora una mezz'ora prima di infornarle. Cuocete le vostre brioche con la pasta madre in forno ventilano e preriscaldato a 180°C per circa 15 minuti, fino a doratura.

8) Per chi non ha la pasta madre o per quando avete poco tempo a disposizione, potete utilizzare in sua sostituzione un cubetto di lievito di birra fresco o una bustina di lievito di birra in polvere (7 grammi) per un impasto da preparare con 500 grammi di farina. In questo caso i tempi di lievitazione saranno ridotti rispetto alla pasta madre. Attendete comunque sempre il raddoppio del volume dell'impasto prima di iniziare a preparare le brioche.

martedì 4 novembre 2014

Erboristeria & Salute: 4 lezioni a ingresso libero

Nel mese di Novembre, ogni giovedì alle 21.30, vi proponiamo 4 lezioni ad ingresso libero sul tema "Erboristeria & Salute", che si terranno nelle sale dell'Associazione Archeosofica di Pistoia (piazza dello Spirito Santo, 1).
Nel primo appuntamento, giovedì 6 novembre, la dottoressa Stefania Fineschi (biologa e nutrizionista) parlerà di: Distillazione, Alchimia e Oli Essenziali.
Conosciuti fin dall'antichità, gli oli essenziali che si estraggono dalle piante, sono da sempre piacevolmente utilizzati per la loro capacità di dare sollievo grazie ai deliziosi profumi che emanano. Ma le proprietà di queste sostanze non si limitano al loro piacevole odore, tutt'altro. Le essenze vegetali hanno infatti capacità curative inaspettate e molto potenti, ancora in parte da chiarire, come da chiarire restano il meccanismo attraverso il quale agiscono sulla struttura umana e la loro funzione all'interno degli organismi vegetali che li producono. Non a caso negli ultimi decenni valenti ricercatori si sono dedicati allo studio di queste potenti (e quindi non innocue) armi per la difesa della salute psico-fisica, anche per l'interesse che destano le loro capacità di agire non solo da potenti antibiotici in grado di non innescare il meccanismo della farmaco - resistenza, ma anche di avere un'azione diretta sullo psichismo umano, essendo in grado di modificare l'umore.
Durante la serata si potrà assistere in diretta alla distillazione di un'essenza vegetale, osservando in dettaglio tutte le fasi dell'estrazione.
I successivi appuntamenti saranno:
13 novembre: ANTICHI RIMEDI ERBORISTICI, insieme alla dottoressa Francesca Vercelli di Torino;
20 novembre: L'ARTE DELLE PREPARAZIONI OFFICINALI, con la dottoressa Laura Monducci Poli;
27 novembre: IL FUTURO DELLA FITOTERAPIA, ultimo appuntamento, insieme alla dottoressa Stefania Fineschi.
Vi aspettiamo numerosi! Cordiali saluti.
Elena Meacci - Associazione Archeosofica di Pistoia
Per informazioni:
Tel. 0573 21414
e-mail:info.pistoia@boxletter.net
Seguici su Facebook e sul Blog: www.archeosofiapistoia.wordpress.com 
 

venerdì 10 ottobre 2014

Percarbonato

Il percarbonato di sodio è uno sbiancante eco-compatibile e non inquinante. Nei detersivi ha sostituito il perborato di sodio. Svolge allo stesso tempo una azione sia detergente che sbiancante. 

La sua efficacia è dovuta ad una reazione chimica di decomposizione di carbonato di sodio e acqua ossigenata.

Proprietà del percarbonato

Il percarbonato viene utilizzato principalmente per sbiancare naturalmente il bucato, per igienizzarlo e per rimuovere le macchie. E' il sostituto ecologico ideale della candeggina che, bisogna ricordarlo, è purtroppo altamente inquinante. La sua efficacia sbiancante è maggiore rispetto a quella del bicarbonato di sodio.

Esso è in grado di schiarire i capi ingrigiti ed ingialliti, riportandoli al loro splendore naturale. Risulta delicato sui capi colorati, in merito ai quali svolge un'azione igienizzante. I capi bianchi e chiari grazie al percarbonato di sodio ritrovano la loro naturale luminosità. Igienizza, smacchia e sbianca a basse temperature, già a soli 30°C, permettendo dunque di effettuare lavaggi a risparmio energetico e di acqua calda in lavatrice.

Inoltre, migliora il lavaggio in presenza diacque dure, permettendo di ottenere un bucato più soffice. L'efficacia del percarbonato non si limita però al solo bucato, che può essere anche impiegato in lavastoviglie, per lavare i piatti a mano e per la pulizia della casa. Non contiene enzimi, tensioattivi o sbiancanti ottici, né fosforo o allergeni. Può essere mescolato al detersivo liquido o in polvere.


Attenzione: il percarbonato non è adatto per i capi in lana, lino, pelle o seta.

Come usare il percarbonato

1) In lavatrice

Per effettuare un normale bucato in lavatrice, si consiglia di utilizzare un cucchiaio di percarbonato da versare nel cestello, in aggiunta al detersivo liquido o in polvere. La sua azione è igienizzante e smacchiante. Si utilizzeranno due cucchiai di percarbonato per le macchie più ostinate.

2) Bucato a mano

Anche per il bucato a mano è possibile utilizzare il percarbonato, aggiungendone un cucchiaio all'interno del catino nel quale si effettuerà il lavaggio, che potrà essere accompagnato da un detersivo ecologico liquido o da sapone naturale.

3) Prelavaggio

L'impiego del percarbonato è utile per ilprelavaggio a mano, nel caso in cui si desideri agire prontamente sulle macchie che appaiono particolarmente ostinate, ancora prima del lavaggio vero e proprio. E' possibile dunque lasciare in ammollo i capi da lavare in acqua tiepida con l'aggiunta di un cucchiaio di percarbonato e di un misurino di detersivo liquido ecologico.

4) Pannolini lavabili e abiti per bambini

Pannolini lavabili e abiti delicati dei neonati e dei bamnini possono essere igienizzati in modo ecologico e naturale grazie al percarbonato di sodio, che sostituirà così iprodotti sbiancanti e disinfettanti non ecologici comunemente in vendita. Aggiungetene uno o due cucchiai durante l'ammollo dei capi, il lavaggio a mano o in lavatrice.

5) Stoviglie

Il percarbonato di sodio puro può essere anche utilizzato in lavastoviglie o per il lavaggio a mano di piatti pentole e posate. Nel caso del lavaggio a mano, lo si utilizzerà per igienizzare gli oggetti, grazie ad un breve ammollo in acqua (l'azione igienizzante del percarbonato inizia a 30°C ed è ancora più efficace a 50°C). Può essere aggiunto in lavastoviglie per igienizzare anche lo stesso apparecchio durante il lavaggio dei piatti o in un ciclo a vuoto. La quantità indicativa è di un cucchiaino da unire al detersivo, ma è bene regolarsi con le dosi suggerite sulle confezioni dei vari prodotti.


6) Macchie ostinate

E' possibile pretrattare le macchie ostinate con del percarbonato di sodio puro prima dipassare al lavaggio. E' sufficiente cospargerle con un po' di prodotto, inumidire con acqua tiepida, lasciare agire per dieci minuti e poi procedere al lavaggio.


7) Pulizia della casa

Il percarbonato può essere utilizzato per lapulizia delle superfici lavabili e resistenti della casa, come sanitari, piastrelle, fornelli e pavimenti. In un litro d'acqua, all'interno di uno spruzzino, è sufficiente sciogliere un cucchiaio di percarbonato e un cucchiaio di detersivo o sapone liquido ecologico. Si possono aggiungere inoltre 10-15 gocce di olio essenziale di limone, lavanda o eucalipto per profumare e aumentare il potere igienizzante. Il liquido deve essere spruzzato sulle superfici, da passare con un panno asciutto.

Acido citrico

ACIDO CITRICO PURO, ANIDRO E MONOIDRATO


uso dell'acido citrico:
* Nell'industria alimentare è usato (con la denominazione E 330) come acidulante e conservante.
 * Nei detersivi viene usato come agente sequestrante del calcio, per ridurre gli effetti della durezza dell'acqua.
L'acido citrico è uno degli acidi più diffusi negli organismi vegetali ed è un prodotto metabolico di tutti quelli aerobici. Il succo di limone ne contiene il 5-7%, ma è presente anche in quasi tutta la frutta, nei legni, nei funghi, nel tabacco, nel vino e persino nel latte.
L'importanza dell'acido citrico (risp. dei suoi sali e citrati) è data dal fatto che è un importante prodotto intermedio nel catabolismo dei carboidrati di tutti gli esseri viventi aerobici (incluso l'uomo). 

Acido Citrico monoidrato puro       

ANTICALCARE PER IL BAGNO E PER LE PARTI CROMATE
AMMORBIDENTE PER LAVATRICE
DISINCROSTANTE PER LAVATRICE
BRILLANTANTE PER LAVASTOVIGLIE
FISSATORE DEI COLORI SCURI
DISTRICANTE E BALSAMO BRILLANTANTE PER CAPELLI

Modalità d'uso:
Preparando una soluzione al 20% *(sciogliere 200/250 grammi di acido citrico in 1 litro di acqua distillata) è possibile utilizzarla:
Su tutte le superfici lavabili: 
applicare la soluzione  per eliminare le incrostazioni calcaree, lasciare agire qualche minuto quindi risciacquare.
-IN LAVATRICE  :
si può usare l'acido citrico come disincrostante . Ogni mese versare 1 litro di una soluzione al 20% direttamente nel cestello vuoto e avviare un programma ad alta temperatura.
-IN LAVATRICE :
come ammorbidente versare 100 ml di soluzione pronta nella vaschetta dell'ammorbidente.
-IN LAVASTOVIGLIE : 
come brillantante , riempire la vaschetta del brillantante con una soluzione al 20% 
-NEL WC :
50 ml di soluzione da lasciare lì anche tutta la notte, al mattino una spazzolata e il wc risplende di luce propria...
-SULLE MACCHIE DI RUGGINE :
con una siringa mettere goccia su goccia finchè la macchia sparisce. Non funziona sempre, ma sul cotone da risultati decenti.
-COME ANTIINFELTRENTE :
i soliti 50 ml in 5 litri d'acqua, mettere in ammollo il golfino infeltrito e spesso si recupera . Risciacqua poco in acqua fredda. 
-ANTICALCARE PER LE PENTOLE:
 Pentole d'acciaio con aloni di calcare ,  sulla spugna puro o con un po' di detersivo per piatti.
-PER FISSARE I COLORI SCURI :
(blu, marroni e neri) 100 ml di soluzione in 5-6 litri d'acqua; ammolla il capo che rischia di stingere per 24 ore o più, poi lavi con detersivo leggero in acqua fredda. Funziona sia col cotone che col lino, sulla lana non so. I jeans si mantengono ottimamente  per un sacco di lavaggi.
-DISTRICANTE E LUCIDANTE PER CAPELLI :
50/100 ml  di soluzione in un litro d'acqua ultimo risciacquo e i capelli brillano soffici e leggeri
* al 15% se si tratta di Acido citrico anidro puro

Conservare il contenitore dell'acido citrico ben chiuso , in luogo fresco, asciutto e al riparo dalla luce.
Non mescolare con altri additivi. Non usare direttamente sui tessuti.
Non utilizzare su marmo e pietre, legno, tutte le superfici sulle quali è sconsigliato l'uso di sostanze acide.